1° settimana di gravidanza
I primi sintomi che avvertono le donne incinte nella prima settimana di gravidanza non sono sempre riconoscibili, anche se il concepimento è già avvenuto.
Il primo segnale che può suscitare qualche sospetto viene offerto dal ritardo delle mestruazioni. Quando la gravidanza è ai suoi esordi, le future mamme non riescono ancora a percepire i primi cambiamenti, anche se la gravidanza è in corso. Già dalla 2° settimana di gestazione iniziano in genere a manifestarsi dei sintomi attendibili, che segnalano l’avvenuto concepimento e che ricordano quelli tipici della sindrome premestruale, anche se hanno natura differente per durata ed intensità.

1° settimana di gravidanza: come inizia il viaggio che porta al miracolo di una nuova vita
Attraverso la fusione del patrimonio genetico dei due genitori avviene la fecondazione, il processo con cui avviene l’unione del gamete maschile con quello femminile, grazie al quale si segnala l’avvenuto concepimento. Uno spermatozoo può fecondare la cellula uovo, che viene prodotta dall’ovaio nel corso del ciclo mestruale, durante il transito tra l’ovaio e l’utero.
Una volta avvenuta la fecondazione, la cellula uovo viene accolta dall’endometrio, ossia all’interno della mucosa dell’utero, dove ha luogo l’impianto dell’ovulo attraverso l’annidamento. Nell’arco di una settimana dopo la fecondazione, si verifica l’annidamento all’interno della cavità uterina: nel corso del transito all’interno della tuba la cellula uovo va incontro a dei cambiamenti.
Attraverso il processo di segmentazione si forma un ammasso di cellule (morula), successivamente questo ammasso assume una forma cava che dà vita ai blastocisti. Al termine della prima settimana dopo l’avvenuto concepimento si assiste all’impianto dell’ovulo nella mucosa uterina (decidua). Il fenomeno dell’annidamento che conferma che una donna è incinta, si registra in media attorno al 21° giorno del ciclo mestruale, o meglio a distanza di circa sette giorni dopo la fase dell’ovulazione.
In te futura mamma, cosa sta cambiando
Dopo la 1° settimana di gravidanza, poche donne riescono ad avvertire i primi sintomi, in quanto lievi ed ancora non in corso. Nella maggior parte dei casi le donne non percepiscono alcuna manifestazione e quando le avvertono, le attribuiscono alla sindrome premestruale oppure allo stress.
Ma quali sono i primi sintomi che segnalano la gravidanza? Tra i segni più precoci e frequenti si annoverano: le perdite ematiche; la nausea mattutina e la stanchezza.
L’annidamento dell’ovulo fecondato nelle pareti uterine determina delle perdite ematiche dette perdite di impianto, di colore rosso e poi tendenti al marrone chiaro, quando è passato qualche giorno dall’impianto. Queste perdite sono dovute ad un evento fisiologico: la rottura dei piccoli vasi della mucosa uterina, ma si tratta di un sintomo passeggero. Tra i primi sintomi che segnalano una gravidanza in corso bisogna anche includere la nausea mattutina, una manifestazione dovuta all’azione dell’ormone gonadotropina corionica.
Nel corso poi della 1° settimana di gravidanza gli ormoni gravidici sollecitano altri cambiamenti, che causano disagio, come nel caso della maggiore tensione e sensibilità del seno, che già dalle prime settimane di gestazione diventa più grosso e duro, così come i capezzoli appaiono più scuri. L’aumento di produzione di progesterone determina anche le prime trasformazioni della pancia della futura mamma, che sin dalle prime settimane di gravidanza appare più gonfia e dura. Le donne incinte a causa della pressione sanguigna bassa lamentano poi sin dalle prime settimane di gravidanza, stanchezza e debolezza, ma anche mal di testa.
Alimentazione: 1° settimana di gravidanza
Le donne in età fertile, che sono alla ricerca di una gravidanza dovrebbero assumere un maggiore apporto di acido folico sotto forma di integratore alimentare, ma anche attraverso il regolare consumo di alimenti ricchi di questa sostanza. Un simile supplemento vitaminico è fondamentale già dalla 1° settimana di gravidanza per favorire lo sviluppo del feto, ma anche per prevenire le malformazioni che potrebbero colpire il sistema nervoso del bambino, colpendo principalmente il tubo neurale.
Il corpo umano non è in grado di sintetizzare i folati, la cosiddetta vitamina B9, che può essere integrata con la dieta. In particolare, l’acido folico si trova nella verdura verde, quindi la raccomandazione in gravidanza è quella di consumare molta verdura di stagione e frutta. Inoltre questa sostanza è presente anche nel lievito di birra.
Gli esperti consigliano di assumere supplementi di acido folico sotto forma di compresse o di polvere già a partire dall’inizio della gestazione. Oltre agli integratori di acido folico si suggerisce alle donne incinte di consumare abitualmente nella propria dieta: ortaggi a foglia, cereali, legumi, frutta.
Sapevi questa curiosità…
Secondo la tradizione popolare si riteneva che ci fosse un legame stretto tra i cicli lunari e la gestazione, tanto da favorire l’identificazione del momento del parto. La credenza popolare, che affonda le proprie radici in un passato non troppo lontano da noi, mette in correlazione i cicli lunari con la data del parto. Quando mancavano i moderni strumenti per calcolare le settimane di gestazione e la data presunta del parto si prendeva in considerazione il ciclo della luna.
In pratica la nascita di un bambino veniva calcolata tenendo conto del susseguirsi di 9 lune piene dal concepimento. Una simile credenza popolare, priva di una valenza di natura scientifica, ha portato comunque a considerare che la durata media di una gravidanza si attesta attorno alle 40 settimane di gestazione.
Si precisa che l’inizio della gravidanza si calcola tenendo conto del primo giorno dopo l’ultima mestruazione: a partire da questa data si calcolano le settimane di gestazione. Per ragioni pratiche la gravidanza si riparte in tre trimestri. Il primo trimestre di gestazione è il periodo compreso tra la 1° settimana e la 13° settimana.
Il secondo trimestre è il periodo della gravidanza compreso tra la 14° settimana e la 27° settimana. Si fa partire il terzo trimestre con l’inizio della 28° settimana di gestazione, ed il termine della gravidanza si calcola con l’ingresso nella 40° settimana di gestazione.