Cosce o coscie: come si scrive?
Si scrive cosce o coscie?
Il plurale di coscia è cosce o coscie? Seguendo la regola grammaticale, ribadita dall’Accademia della Crusca, che si consiglia di consultare ogni volta che sorgono dubbi analoghi, il plurale corretto è cosce. Infatti la regola della grammatica italiana prevede che i sostantivi singolari femminili che terminano in -scia rientrano nella categoria dei plurali difficili.

Infatti se non si tiene conto della regola grammaticale, risulta difficile non commettere errori, soprattutto quando si scrive. Ripassare le regole grammaticali basiche della lingua italiana di tanto in tanto potrebbe essere un aiuto per non incappare in errori del genere, i quali sono per lo più dovuti a fretta e distrazioni, ma si possono anche attribuire ad una mancanza di conoscenza.
Per i sostantivi plurali femminili che al singolare terminano con la desinenza -scia, vale una specifica regola secondo la quale se le consonanti “C” o “G” sono precedute da una consonante, e se la sillaba non porta l’accento, allora la “I” presente al singolare deve essere eliminata nella declinazione al plurale.
In ogni modo, in caso di dubbi amletici come nel caso di cosce o coscie, per non sbagliare si consiglia di consultare il vocabolario, che non dovrebbe mai essere accantonato, sia che si tratti di quello digitale o di quello cartaceo.
Cosce o coscie: cosa dice la regola grammaticale
Quindi il plurale di coscia segue la regola sul plurale che vale per le parole femminili che terminano con -cia o -gia, quindi al plurale perdono la “I”, se sono precedute da consonante presentano al plurale la desinenza -ce o -ge.
Quindi il plurale corretto è cosce e non coscie, così come il plurale di fascia è fasce, e non fascie; anche nel caso del plurale di provincia il termine corretto è province, è non provincie. Sono poi corretti i plurali: angosce, gocce, frange, erbacce, bucce, frecce.
Tenendo ben a mente la regola del plurale dei nomi in -scia, è opportuno fare una precisazione anche a proposito delle parole che terminano con la desinenza -cia e -gia, se precedute da vocale, in questo caso nella formazione del plurale conservano la “I” e quindi la loro terminazione è in -cie e -gie (come nel caso di: ciliegie, valigie, grigie, socie).
Ricapitolando la regola che riporta indietro alle elementari si deve ricordare che se la “C” e la “G” sono precedute da una vocale allora si conserva la “I” nel plurale delle relative parole. Nel caso in cui invece la “C” e la “G” sono precedute da una consonante allora al plurale la “I” non si conserva venendo eliminata nella grafia.