Degenza o deggenza? Come si scrive?
Si scrive degenza o deggenza? Con una o due “g”?
Attenzione a non commettere un grave scivolone che tende a ripetersi quando si scrive di fretta: ossia quello di omettere le doppie oppure di metterle, quando non andrebbero inserite, se vi chiedete tra degenza o deggenza,

qual è la grafia corretta, ebbene la prima versione è quella giusta: si scrive questo vocabolo con una sola g-, la doppia g- è un errore.
Questo termine che è un derivato di degente (dal latino degens-entis), indica colui che è costretto dalle sue condizioni ad immobilità totale o parziale, un termine derivato dal latino che a sua volta rimanda al verbo latino degĕre (de + agĕre, trascorrere), il cui significato letterale è “passare la vita”.
Attualmente si parla di degenza come sinonimo di ricovero/ospedalizzazione per indicare la permanenza in ospedale (o luogo di cura) in seguito ad un incidente, un’operazione oppure una malattia.
Infatti la degenza segnala il periodo in cui un soggetto per via delle sue condizioni di salute deve rimanere in un luogo di cura perché costretto a letto, oppure a sottoporsi a specifici trattamenti che richiedono l’intervento di un professionista sanitario.
La forma corretta è degenza e non deggenza
La forma corretta è degenza e non deggenze, e la stessa radice con una sola g-, caratterizza anche la grafia al plurale degenze e degente-i.
Concludiamo con qualche esempio:
- La degenza di tua madre si è prolungata di molto, non doveva essere dimessa lo scorso venerdì?
- Domani mio nonno tornerà a casa, dopo una degenza post-operatoria di una settimana.
- Finalmente la mia degenza in clinica si è conclusa, ero stufo di rimanere a letto quasi immobile.