Essiccato o essicato? Come si scrive?
Si scrive essiccato o essicato?
Quando entrano in campo termini con duplice successione di doppie, inciampicare nel parlato come nella scrittura può essere frequente, ecco spiegato il motivo di un simile dilemma: essiccato o essicato, che può sorgere in tanti di noi.

Premesso che le doppie interessato la “s” e la “c”, è bene precisare che il termine qui chiamato in causa è un participio passato, usato anche come aggettivo, infatti deriva dal verbo latino exsiccare, a sua volta derivato di siccus: letteralmente secco, arido, asciutto.
Nell’elenco dei sinonimi di tale vocabolo si possono inserire ad esempio: disseccato, prosciugato, inaridito, disidratato. In genere questo è un termine che si usa per far riferimento ad una particolare procedura a cui si sottopone un prodotto alimentare, si tratta del processo di essiccazione. Per quanto riguarda invece i contrari si possono segnalare: intriso, fradicio, saturo, umido, zuppo.
Si scrive essiccato e non essicato
Gli errori sono sempre dietro l’angolo quando si scrive perciò è facile imbattersi nella forma con una sola “c”, che è la grafia sbagliata, in genere poi un simile errore tende a ripresentarsi anche con i termini derivati: essiccatoio, essicazione, essiccamento.
Facciamo qualche esempio per fissare bene la grafia di questo vocabolo, sottoposto ad una breve indagine etimologica ed ortografica:
- Hai mai assaggiato lo zenzero essiccato e caramellato?
- Il pesce viene essiccato in quel modo per garantire una lunga conservazione.
- Abbiamo mangiato per la prima volta dei gelsi essicati.
Trattandosi di un participio passato, ricordiamo anche il presente indicativo del verbo essiccare:
io essicco
tu essicchi
egli essicca
noi essicchiamo
voi essiccate
essi essiccano