Si scrive Oramai o Ormai?
Ormai o oramai? Come si scrive?
Può accadere di avere dubbi se usare: ormai o oramai. In alcuni casi di fronte a termini simili dal punto di vista grafico si può dubitare della forma corretta, ecco spiegato il perché dell’interrogativo se si debba scrivere oramai oppure ormai, ma qui non c’è una forma corretta ed una sbagliata, entrambe sono giuste.

È però opportuno fare una distinzione per i più pignoli alle prese con la scrittura: infatti la variante che si preferisce nella lingua scritta è “ormai”, mentre “oramai” si usa per lo più nella lingua parlata.
Questo avverbio, la cui grafia nasce dall’unione tra “ora” + “mai” si utilizza quando si vuole indicare un evento oppure un’azione che si sta concludendo; comunque il valore semantico e la stessa funzione di questo avverbio dalla sfumatura temporale non è definibile in modo scrupoloso in quanto va ad esprimere un atteggiamento davanti ad eventi e situazioni.
Come avverbio di tempo quindi equivale a “già” – nella maggior parte dei casi – assumendo poi di volta in volta delle sfumature specifiche in base allo stesso contesto in cui si inserisce questa parte del discorso. Tra gli altri sinonimi di ormai elenchiamo: a questo punto, quasi, finalmente, infine.
Si può scrivere sia ormai sia oramai
Generalmente questo avverbio si usa se si vuole rafforzare il senso temporale espresso da ora, con lo scopo di prolungarne la durata dell’azione, conferendo anche un tono di rimpianto, di fatto come definizione temporale tende ad esprimere una punta di rassegnazione di fronte ad una circostanza che non può più cambiare.
In più si usa l’avverbio ormai/oramai per dare un valore conclusivo all’enunciato precedente oppure ad un fatto che porta a fare una constatazione.
Concludiamo con qualche frase:
- Ormai (oramai) i giochi son fatti, manca solo il verdetto finale.
- Ci vogliamo dare una mossa ormai manca poco al traguardo.
- Non ti credo più oramai non ho alcuna speranza.