Si scrive pullula o pulula?
Pullula o pulula? Con una o due “l”?
Sapete cosa significa il verbo pullulare e quando usarlo in un preciso contesto? Prima di parlare della sfera semantica, rispondiamo alla domanda d’apertura di questa rubrica: si scrive pullula e non pulula, ossia con due “l” (o meglio alle doppie ne segue infatti una terza).

Ma cosa vuol dire questo verbo? Allora “pullulare” (dal latino pullulare) significa proliferare, anche se il suo significato letterale richiama il termine latino pullŭlus, usato per indicare non solo un animale giovane ma anche il pollone, ovvero il germogliare, identificando un fenomeno tipico delle piante quando gettano fuori dai loro rami le gemme o germogli.
Ma in senso più ampio il verbo pullulare si utilizza con il significato di: riprodurre, comparire in grandi quantità, crescere, proliferare, spuntare, brulicare, diffondersi, essere pieno.
Il verbo pullulare è intransitivo e si coniuga con l’ausiliare avere, e per lo più si usa in senso figurato come sinonimo di espressioni quali: “venir fuori”, diffondersi in grande quantità, prolificare, moltiplicarsi.
Si scrive pullula e non pulula
Precisato che l’ortografia ammessa dal vocabolario è pullula con doppia “l”, e che quindi la forma con una sola “l” è un errore, facciamo qualche esempio per memorizzare sia il significato sia la corretta grafia:
- In giardino pullula sempre più verde quando arriva la primavera.
- Mi pullula una idea strana da qualche giorno che vorrei realizzare.
- Da tempo pullula qualche bocciolo sui rami dei mandorli.
Come di consueto, come conclusione di questa rubrica ricapitoliamo anche il presente indicativo del verbo pullulare:
io pullulo
tu pulluli
egli pullula
noi pulluliamo
voi pullulate
essi pullulano