Personal Shopper: cosa fa? Come si diventa
Chi è il personal Shopper? Come si diventa
Negli ultimi anni ha iniziato a prendere piede, anche in Europa, la figura del Personal Shopper, un professionista esperto in stile e moda che ha cominciato ad imporsi in America già alla fine degli anni Ottanta. Ma agli esordi, questa professione identificava un addetto che si dedicava ai clienti personalizzando i loro acquisti.
- Personal Shopper di cosa si occupa
- Le mansioni del Personal Shopper
- Personal Shopper: il percorso di formazione
- Come diventare Personal Shopper
- Che corsi fare per diventare Personal Shopper?

In seguito si sono affermati questi consulenti di stile, moda, cosmetici ed arredamento, come personale selezionato messo a disposizione della clientela Vip. Oggi invece il Personal Shopper identifica un professionista che aiuta i clienti a scegliere cosa comprare, indirizzandone gli acquisti e rivolgendosi ad una platea di utenti più vasta.
In Italia il Personal Shopper è una professione recente, a cui si dedicano soprattutto i più giovani che si specializzano nella cura dell’immagine nella conoscenza fashion a 360°. La figura del consulente per gli acquisti è così diventata una figura di riferimento negli store di moda, con lo scopo di indirizzare i clienti nello shopping, dando loro dei consigli su quello che devono comprare per valorizzare il loro aspetto e la stessa personalità. Il professionista in questione cura nel dettaglio l’immagine di ciascun cliente, dando ascolto alle loro esigenze e desideri orientando gli acquisti relativi ad abbigliamento, ma anche accessori per creare in toto lo stile personale di ogni compratore finale.
Personal Shopper: di cosa si occupa questa figura professionale
Dal punto di vista pratico, quindi il Personal Shopper consiglia quali acquisti fare durante lo shopping, partendo dalla comprensione del profilo del cliente, ed infatti con una serie di domande il professionista cerca di capire le necessità e lo stile di ciascun referente. Dopo aver delineato il profilo del cliente, raccogliendo delle informazioni pertinenti, il consulente può soddisfare lo stile ricercato dal compratore. Infatti la mission del Personal Shopper è quella di aiutare a fare shopping curando l’immagine che il cliente vuol far trasparire di sé.
Il professionista deve quindi essere competente per quanto riguarda tendenze moda, tecniche di filiazione, conoscenze di negozi, piattaforme e-commerce, marchi. Le competenze dello specialista che indirizza verso degli acquisti adatti, devono spaziare in diversi ambiti, in modo da facilitare la ricerca dell’acquisto perfetto, capace di assecondare le esigenze dei clienti.
Le mansioni del Personal Shopper una serie di attività che si possono riassumere nei seguenti passi:
- accompagnare non solo fisicamente, ma anche virtualmente, il cliente nei negozi per fare shopping;
- consigliare gli acquisti da fare, individuando il prodotto più adatto, senza sottovalutare prezzo e confronto tra brand diversi;
- proporre eventuali abbinamenti con accessori e dettagli, ma anche le combinazioni tra look e stili;
- suggerire quali capi, colori e tessuti esaltano l’immagine e la personalità del cliente che si rivolge a lui come figura di riferimento.
La consulenza offerta dallo specialista dello shopping è alquanto personalizzata, poiché parte dalla considerazione delle necessità espresse dal singolo cliente, al quale deve rivolgere delle attenzioni ad hoc. I consigli del professionista sono volti a facilitare gli acquisti, ma anche a dare una maggiore identità individuale al profilo della sua clientela, così da rispecchiare al meglio la sua personalità. L’esperienza che il Personal Shopper vuole far provare alla sua platea di clienti è quella di vivere il momento dello shopping, che si tratti di abbigliamento, arredo o prodotti cosmetici, come un viaggio alla ricerca dell’acquisto perfetto, esaminando diversi aspetti correlati ad ogni tappa, partendo dalla scelta del prodotto passando per il pagamento ed il ritiro della merce, se si effettua un acquisto online.
Personal Shopper: il percorso di formazione
Vestendo i panni dello psicologo, il consulente dello shopping deve analizzare bene il profilo dell’acquirente che ha davanti a sé approfondendo diversi aspetti, e per acquisire le competenze adeguate è necessario formarsi in modo appropriato. In quanto si tratta di una figura professionale emergente ed in piena ascesa, soprattutto nei centri nevralgici della moda, la competizione è accanita, e quindi bisogna dimostrare le proprie abilità sulla carta e poi nella pratica.
Come diventare Personal Shopper
bisognerebbe dimostrare le proprie competenze non solo nel campo della moda ma anche nel marketing. Ad oggi non ci sono corsi di formazione settoriali, anche perché nel nostro Paese si tratta di una professione alquanto recente. Più che poter contare su una formazione specifica, quello che serve è l’esperienza sul campo a contatto con la gente, la conoscenza dei brand ma anche al passo con le ultime tendenze, tecniche di filiazione e conoscenza dei servizi rivolti alla clientela. Questa figura professionale risulta infatti ad oggi non regolata, e non prevede al momento dei percorsi di formazione specifici a cui potersi iscrivere all’università.
Che corsi fare per diventare Personal Shopper?
Per ora si possono intraprendere delle strade alternative, attinenti a questo settore professionale, come nel caso dei corsi che prevedono tra le materie di studio vari argomenti di approfondimenti, che orbitano attorno alla professione del consulente degli acquisti. Esistono dei corsi che risultano essere particolarmente utili a chi sogna di diventare un Personal Shopper, che affrontano tematiche quali:
- tecniche di counselling;
- psicologia dell’acquisto;
- analisi di colore, texure, immagine;
- suggestive selling;
- ricerca di tendenze;
- strategia di marketing;
- customer satisfaction.
Ma per poter lavorare come Personal Shopper sono imprescindibili anche altre competenze, tra cui flessibilità, creatività e disponibilità a cui si aggiungono quelle legate ad ogni aspetto della moda, tra cui una spiccata inclinazione nel cogliere le tendenze del momento, ma anche gusto personale per l’abbigliamento e capacità organizzative.
Per un profilo professionale più completo non si può poi trascurare la conoscenza di argomenti basilari di business, e più precisamente relativo al mercato della moda. Oltre quindi ad un’ampia conoscenza del panorama e degli attori fashion, sono gradite inoltre la padronanza di aspetti di marketing, creatività e conoscenza delle lingue straniere.
Meglio però non soffermandosi solo sull’inglese e sul francese, se si vuole creare una platea clientelare più ampia è bene tener conto del fatto che l’Italia rappresenta per molti stranieri una meta di turismo per lo shopping, e quindi sarebbe opportuno apprendere altre lingue.