Intolleranza al lattosio nei bambini, come affrontarla
Intolleranza al lattosio nei bambini, un problema comune
L’intolleranza al lattosio nei bambini sembra quasi un controsenso in quanto questo disturbo, almeno nell’immaginario collettivo, è associato all’età adulta. Eppure anche i più piccoli ne possono soffrire. Un problema serio, se si considera la centralità che il latte assume per la dieta dei bambini. E’ anche un problema abbastanza complicato, in quanto originato da dinamiche diverse rispetto all’intolleranza nei “grandi”.
Per fortuna, esiste una soluzione anche in questo caso. In primo luogo occorre evitare il lattosio e sostituire il latte con bevande dal potere nutrizionale simile. Non che sia una cosa semplice, se si considera che i gusti dei più piccoli sono più rigidi, ed è difficile far “passare” anche il più piccolo cambiamento. Per questo, vale la pena approfondire l’argomento servendosi magari di una guida utile sull’intolleranza al lattosio nei bambini. Questo problema viene ampiamente affrontato su Nonnapaperina.it, un blog di ricette anti-intolleranze realizzato da Tiziana Colombo, che insieme a medici e rinomati chef del settore mette a disposizione la propria esperienza diretta.
Le cause dell’intolleranza al lattosio nei più piccoli
L’intolleranza al lattosio nei bambini coinvolge dinamiche del tutto identiche all’intolleranza al lattosio negli adulti. A scatenare i disturbi è sempre una carenza di lattasi, una sostanza che scompone il lattosio in due zuccheri: il glucosio e il galattosio. Quando l’enzima lattasi è assente, o carente, il lattosio permane nella sua forma originaria. A questo punto, l’apparato digerente cerca di digerirlo producendo gas e dando origine ai sintomi classici: meteorismo, crampi, diarrea, stitichezza, alito cattivo e molto altro ancora.
Diverse, però, sono le motivazioni che portano alla carenza o alla scarsità dell’enzima lattasi. Nell’adulto la riduzione (o perdita) dell’enzima lattasi è quasi un processo naturale, in quanto tutti i mammiferi, trascorsa l’adolescenza, diventano refrattari al latte. Durante l’evoluzione, però, l’homo sapiens adattò il proprio metabolismo, riuscendo a digerire il latte a qualsiasi età. Questo processo fu frutto di un adattamento alla vita sedentaria e alla disponibilità del latte come risorsa alimentare, tuttavia non si perfezionò del tutto nel tempo. Si spiega così l’elevatissimo numero di intolleranti al lattosio, che solo in Italia comprende più di un terzo della popolazione.
Nei bambini, però, l’intolleranza al lattosio non ha nulla di fisiologico. Dunque, perché sono affetti da questo disturbo? Le cause sono principalmente tre.
Causa primaria
In questo caso la perdita della lattasi ha origine genetica ed è alquanto precoce o addirittura istantanea.
Causa secondaria
La perdita o la riduzione della lattasi è una conseguenza di altri disturbi, che hanno danneggiato l’apparato digerente. Per esempio, infiammazioni estreme o infiammazioni virali. E’ l’unico caso in cui l’intolleranza al lattosio può essere reversibile.
Causa congenita
E’ la causa più grave, in quanto presuppone un’assenza di lattasi dalla nascita.
Come gestire l’intolleranza al lattosio nei bambini?
Gestire l’intolleranza al lattosio nei bambini è difficile. E’ necessario far sì che cambino parte della loro dieta, quindi occorre introdurre cibi che potrebbero non essere apprezzati. Per questo è bene sostituire il latte con altri alimenti simili, almeno sul piano nutrizionale. Togliere i principi nutritivi del latte dall’alimentazione di un bambino sarebbe infatti impensabile.
Dunque, semaforo verde per alcuni tipi di latte vegetale particolarmente proteici, come il latte di soia. Questo tipo di latte è a tutti gli effetti quello più simile al latte “vero”, infatti contiene molte proteine, calcio e una quantità non trascurabile di vitamina D. L’unico difetto è l’apporto calorico, che risulta piuttosto ingente. Rimane valida anche l’alternativa del latte delattosato. Il processo di rimozione del lattosio è del tutto naturale e consiste nell’aggiunta dell’enzima lattasi nel latte; in questo modo viene indotta la scissione del lattosio in glucosio e galattosio. Tuttavia, tale alternativa non è percorribile se l’intolleranza al lattosio è totale, come accade nei casi legati a cause genetiche.
In questi casi, se il bambino è già grande, potete ridurre la quantità di latte vegetale. Inoltre, fate attenzione ai preparati, come ad esempio quelli dolciari, in quanto di base possono contenere latte. A tal proposito, è bene optare per delle ricette lactose-free. Ne trovate di tutti i gusti tra le pagine di Nonnapaperina.it, con preparazioni di grandi chef del settore. Una davvero buona, e adatta agli intolleranti al lattosio, è la torta soffice con ribes. L’impasto non contiene latte in quanto è realizzato con la farina di patate, che in virtù della presenza dell’amido garantisce una spiccata morbidezza al composto.
Una ricetta per grandi e piccini
Come già accennato, la torta soffice con ribes è una vera delizia, pensata apposta per la merenda dei più piccoli. La torta è realizzata con la farina di patate, gli albumi montati a neve e una classica montata di uova-zucchero. L’impasto viene successivamente arricchito con i ribes, che fungono da ingrediente principale. Il tutto viene poi sistemato negli stampi per torte (da circa 20 cm di diametro) e cotto al forno preriscaldato. La ricetta si conclude con la guarnizione allo zucchero al velo e l’aggiunta del coulis al ribes.
La ricetta non è complessa, ma occorre seguire con precisione le indicazioni e le giuste dosi di ingredienti. Trovate tutte le informazioni necessarie proprio su Nonnapaperina.it. Nella ricetta sono presenti anche le istruzioni per fare il coulis di ribes, una preparazione tipica della cucina francese. Si tratta di una specie di composta, che viene realizzata con i ribes, ma può essere preparata anche con altri frutti rossi, come lamponi e fragole.
La torta soffice con ribes è un’idea per una merenda leggera, genuina e gustosa. E’ compatibile con le esigenze degli intolleranti al lattosio, in quanto non contiene né latte né latticini, inoltre il burro è chiarificato e quindi lactose-free. Questo tipo di dolce è compatibile anche con le esigenze dei celiaci, visto che si utilizza la farina di patate.