Osteopata neonati: cosa fa? l’osteopatia pediatrica quando può essere d’aiuto?
Ecco di cosa si occupa l’osteopatia pediatrica e quando può essere d’aiuto.
La figura professionale dell’osteopata per neonati anche se non è molto diffusa in Italia sta diventando una figura di riferimento, grazie anche alla diffusione di specialisti accreditati. Prima di affidarsi infatti alle mani di un osteopata fisioterapista in età pediatrica, e non solo, è bene verificare che il professionista sia abilitato e regolarmente iscritto all’albo dei professionisti di settore.
L’osteopatia in generale offre la possibilità di trattare e risolvere eventuali disfunzioni che potrebbero incidere negativamente sullo sviluppo del bambino. Di fatto la figura dell’osteopata nei neonati consente di intervenire con tecniche e preparati ad hoc, per trattare ad esempio: difficoltà di suzione, problemi nella deglutizione, disturbi del sonno, colichette, scoliosi, otiti, congiuntiviti.
Cosa fa per i neonati la figura dell’osteopata? Le tecniche osteopatiche si dimostrano vantaggiose sul neonato e sui soggetti di età pediatrica per il fatto di essere specifiche e non invasive. In presenza di disfunzioni non semplici da individuare, perché il neonato oltre al pianto non ha altri codici comunicativi, si può chiedere un consulto all’osteopatia. Questa summa di terapie alternative permette di risalire alle cause che generano disagio e malessere nel bambino, permettendo poi di adottare il giusto intervento per risolverlo.
In caso di problemi di suzione
Quando si allatta al seno non è facile capire se il piccolo ha succhiato correttamente, riuscendo a mangiare a sufficienza, può capitare che dopo la poppata il neonato ceda al sonno per poi svegliarsi dopo pochi minuti. Se l’episodio tende a ripetersi spesso è necessario individuare la causa, che potrebbe essere scoperta in una precisa sede anatomica. Il principale imputato in molti casi è l’ipoglosso, ovvero il nervo motore della lingua, che controlla i suoi movimenti.
Questo nervo ha il compito di controllare la mobilità della lingua, comprendendo un ipoglosso di destra ed uno di sinistra, che lavorano in modo sinergico durante la suzione per rendere efficace la poppata. Ma in caso di piccole compressioni o stirature di uno dei due nervi, la lingua può subire degli ostacoli non lavorando simmetricamente. In tal caso il piccolo potrebbe non succhiare in modo appropriato, finendo per non bere il quantitativo di latte sufficiente per essere sazio.
In tal caso può essere efficace l’intervento dell’osteopata, che una volta appurata la disfunzione può risolvere la problematica liberando il nervo e ripristinando la normale mobilità strutturale e la funzione della lingua. Così si possono risolvere non solo i problemi di suzione ma anche i disturbi del sonno del neonato.
Osteopatia neonatale: ecco qual è il suo campo di interesse
In presenza di conseguenze dovute alla compressione cranica, per fattori intra ed extra-uterini può manifestarsi nel neonato una possibile disfunzione locale. Nel caso di compressioni a carico dell’osso occipitale, che è la sede del lobo occipitale, potrebbero evidenziarsi problematiche legate alla vista. L’intervento dello specialista consente di scongiurare casi di strabismo e di movimenti anomali degli occhi.
Se invece si riscontra un’anomala pressione a livello delle ossa temporali potrebbero individuarsi problemi a carico del sistema auditivo, quali otiti ricorrenti, problemi di equilibrio e coordinazione, episodi di ipoacusia (perdita parziale dell’udito). Anche in tal caso la valutazione di un osteopata può essere utile per risalire a possibili problematiche da trattare con una cura adeguata.
Osteopata pediatrico: problemi respiratori
L’osteopatia è in grado anche di identificare i fattori eziologici di problemi respiratori che possono essere provocati da alterazioni strutturali del nervo frenico: con un piccolo intervento si ha la possibilità di risolvere disfunzioni respiratorie.
Un altro problema che può essere indagato e curato analizzando la relazione tra struttura e funzione, alla base del trattamento manipolativo osteopatico, è la morfologia della testa del neonato. Una forma parafisiologica della testa del piccolo può essere corretta, o meglio si può favorire il ripristino di una morfologia normale con un intervento osteopatico. Per ripristinare una forma armonica e la funzionalità del cranio si parte da un’adeguata valutazione poi lo specialista può procedere con un intervento finalizzato. Nel caso di tensioni all’interno della stessa scatola cranica si interviene in un modo ad hoc per migliorare la forma, o per favorire la simmetria cranica.
Si fa affidamento all’osteopatia neonatale anche in caso di altri tipi di “tensioni” che vengono spiegate attraverso il modello della tensegrità che applicato all’osteopatia delinea una sorta di fascia, ossia di struttura tridimensionale che unisce e divide le sedi anatomiche. In base a questo sistema si può identificare una disfunzione in un’area del corpo e quali sintomi generici può comportare. Con questo approccio si facilita poi il procedimento di compensazione, con cui evitare l’insorgenza di complicanze in futuro.
In caso di torcicollo: l’approccio dell’osteopatia
Tra i problemi più comuni nei neonati, si rintraccia il cosiddetto torcicollo miogeno. Di cosa si tratta? Si fa riferimento ad una posizione anomala caratterizzata dalla testa inclinata che ruotata di lato. Tra i principali fattori eziologici di questa condizione anomala vi è un’eventuale tensione esercitata durante il passaggio nel canale del parto del cranio del neonato. Un simile trauma può creare una compressione a livello del foro giugulare, la sede dove transitano il nervo accessorio e quello vago ma anche il glossofaringeo e la vena giugulare. Se uno di questi nervi cranici è stato colpito da una pressione, allora possono sorgere delle disfunzioni tra loro connesse.
In caso di riduzione dell’efficienza e della disfunzione fisiologica del nervo accessorio, che controlla direttamente il muscolo trapezio e lo sterno-cleido-mastoideo omolaterali, si può evidenziare nel neonato un’anomalia nello scorrimento dentro il foro giugulare. Una simile condizione provoca non solo la contrazione dei muscoli interessanti, ma anche un processo irritativo dello stesso nervo. Il piccolo risente così dei sintomi e della postura tipici del torcicollo. Il bambino può presentare anche una disfunzione a carico del nervo vago con tensione nella stessa sede del collo e della testa.
In caso di scoliosi nei bambini: l’approccio dell’osteopatia
Diversi nervi possono essere coinvolti nello sviluppo della scoliosi che può colpire sin dalle prime fasi di vita il bambino. La condizione scoliotica è scatenata in genere da una concatenazione di tensioni che finisce per coinvolgere nella totalità la colonna, favorendo un’anomala struttura del rachide. Si viene ad evidenziare l’inclinazione e la rotazione del rachide nel caso di disfunzione delle meningi a livello cranico, oppure nel caso di tensione fasciale superiore.
La scoliosi può essere causata dalla compressione del nervo accessorio all’altezza del foro lacero posteriore, questo può generare la contrattura del muscolo della regione anterolaterale del collo e del trapezio omolaterali. A sua volta anche il torcicollo miogeno può determinare come conseguenza la scoliosi.
L’osteopatia in età pediatrica è utile anche per risalire a casi di scoliosi idiopatiche giovanili, che si possono evidenziare a partire dall’insorgenza di una tensione viscerale a livello del sigma, che tende ad irradiarsi all’arto inferiore sinistro con accorciamento sensibile di quello destro. Si registra la cosiddetta eterometria di arto che non identifica un vero e proprio accorciamento delle ossa, perché la disfunzione è da imputare ad altri fattori scatenanti. Una simile differenza di lunghezza degli arti determina un appoggio divergente tra il piede destro e quello sinistro che causa a sua volta un appoggio più piatto e l’inclinazione del bacino. Come conseguenza si viene ad evidenziare dolore e piegamento della colonna vertebrale, a cui si accompagna generalmente lo sviluppo di scoliosi, che se non risolta può provocare diverse complicanze anche in età adulta.
Ma l’esperto in osteopatia può trattare nei neonati tante altre disfunzioni e condizioni patologiche con lo scopo di ripristinare la normale funzionalità ed evitare l’insorgenza di un quadro più severo. Inoltre grazie alla valutazione dell’osteopata sulla stessa gestante è possibile prevenire diverse anomalie nel nascituro. Un pronto intervento nel neonato dunque consente di agire al meglio sulla sua morfologia e sulle strutture muscolari, articolari ed ossee che risultano essere non solo più facili da trattare ma anche da plasmare sui più piccoli favorendo il facile recupero della normalità.
Rammentiamo per l’ennesima volta:
- Prima di affidarsi infatti a un osteopata fisioterapista in età pediatrica, verificare sempre che il professionista sia abilitato e iscritto all’albo dei professionisti di settore.