Allattamento neonato: quale è la corretta temperatura latte?
Tra gli interrogativi delle neo mamme alle prese con un neonato, non mancano quelli sull’allattamento come nel caso: quale è la temperatura del latte? Domanda più che lecita che si pone una neo mamma.
Una preoccupazione che serpeggia quando si devono preparare i primi biberon con il latte in formula, o quando si deve riscaldare il latte congelato. Durante la preparazione del latte per la poppata del neonato è importante fare attenzione alla temperatura.
Si tratta di un parametro che deve rispettare un fattore fisiologico: la temperatura corporea del latte materno che si aggira sui 37°C. Si deve mantenere questa temperatura perché è quella adatta per essere digerito correttamente e per non provocare scottature sulle mucose e sulla pelle del piccolo, delle zone particolarmente sensibili.
Favorire una corretta digestione del piccolo
Per evitare disagi nel piccolo e favorire una corretta digestione è bene quindi fare attenzione che il latte da dare al neonato rispetti una temperatura adeguata. In questo caso se non si può fare affidamento su uno scalda biberon, ci sono altri metodi di tipo più tradizionale. Seguendo delle indicazioni semplici ed affidabili si può preparare il biberon in modo pratico e senza intoppi.
Per capire quale è la temperatura del latte, e se è caldo abbastanza da essere offerto al piccolo esiste un metodo pratico molto semplice. Si fa riferimento alla prova del polso: quando si scalda il latte per la poppata del neonato si può capire se la temperatura è adatta facendo cadere qualche goccia nella parte interna del polso. Questa sede anatomica, che è alquanto sensibile, permette di testare che il latte non sia troppo caldo fungendo quasi da termometro. Si deve ricordare di rispettare il parametro della temperatura di 37°C, che ricalca quella fisiologica del latte materno e della temperatura corporea media umana.
Come verificare la temperatura giusta per il latte del neonato?
Il metodo più semplice per testare la temperatura del latte, che non deve essere né troppo freddo né troppo caldo, è la prova del polso. Questo metodo veloce ed efficace a livello topico permette di valutare se il latte deve essere raffreddato o riscaldato di più. Quando si fa questa prova e si appura che la temperatura del latte da dare al neonato è quella giusta, la goccia versata sul polso non causa alcun disagio generando una sensazione piacevole. La sensibilità cutanea di questa zona anatomica permette di avvertire caldo, freddo oppure il giusto tepore.
Ma prima di far cadere una goccia sulla superficie interna del polso per sentire la sua temperatura si può anche fare affidamento, durante la preparazione del latte in polvere, ad uno scalda biberon. Oltre al metodo tradizionale tramandato da generazioni di madre in madre, esistono altri espedienti e strategie.
Quando si usa uno scalda biberon il riscaldatore di tipo elettrico fa tutto autonomamente: una volta raggiunta la temperatura che viene impostata smette di riscaldare. In commercio sono disponibili diversi modelli che rispondono a diverse esigenze, ma alla base il meccanismo è sempre lo stesso. Una volta raggiunta la temperatura il dispositivo si spegne ed emette un segnale. Anche se lo scalda biberon permette di riscaldare il latte in totale tranquillità, raggiungendo la temperatura corretta, si può fare anche la verifica pratica del polso.
In caso di necessità si po’ anche scaldare il latte del biberon con il metodo del bagnomaria: basta immergere il biberon in un pentolino con dell’acqua ed attendere che raggiunga l’ebollizione, ma non piena. Infatti si deve sempre fare attenzione alla temperatura consigliata, da poter verificare usando anche un comune termometro che in casa non manca mai.
Come conservare il latte materno e riscaldarlo all’occorrenza
Nel caso di allattamento al seno, si può anche estrarre il latte materno e poi darlo durante la poppata con il biberon al piccolo. In base alla disponibilità di latte della madre, ed alle sue esigenze, è possibile estrarre il latte con il tiralatte e poi darlo al piccolo quando ha fame. In questo caso si deve fare attenzione a conservare correttamente il latte per evitare contaminazioni che possono creare delle conseguenze. Di fatto il latte materno può essere conservato e poi riscaldato per essere in seguito dato al piccolo con il biberon.
Ma come deve essere conservato in modo adeguato il latte materno?
Seguendo le raccomandazioni di molti pediatri, il latte deve essere conservato in frigorifero ad una temperatura compresa tra +4 e +6 gradi, in alternativa si può anche congelare il latte della mamma a -18 gradi. Oltre a rispettare la temperatura, si deve rispettare anche un altro parametro: quello della durata di conservazione in frigorifero. Infatti si può conservare il latte materno per circa 72 ore, se si deve nutrire un neonato sano.
Mentre per i neonati prematuri di riducono i tempi di conservazione: il latte materno deve essere consumato nell’arco delle 48 ore. Per sfruttare poi al meglio un’erogazione della temperatura regolare, si consiglia di conservare il latte della mamma, una volta estratto e conservato ermeticamente in contenitori accuratamente sterilizzati, negli scomparti interni del proprio frigo.
Latte materno come prodotto skincare per il piccolo
Un’altra raccomandazione da mettere in atto durante la fase di riscaldamento del latte congelato, consiste nel non miscelare il latte freddo con quello tiepido. Inoltre una volta riscaldato il latte, questo deve essere dato al neonato entro un’ora, senza necessariamente riscaldarlo di nuovo. Nel caso poi del latte materno che è stato già riscaldato ma non consumato non si deve buttare, facendo fede al controllo con i propri sensi: vista ed olfatto.
Infatti si può riusare il latte materno evitando gli sprechi anche come prodotto skincare per il piccolo: il latte materno una volta riscaldato può essere usato durante il bagnetto per dare alla sua pelle un booster lenitivo.