Perché il neonato non fa la cacca: quali possono essere i motivi e come aiutarlo
Perché il neonato non fa la cacca?
Le neo mamme alle prese con le tipiche preoccupazioni sulle abitudini del piccolo, spesso si chiedono i motivi per cui il neonato non fa la cacca e cosa devono fare. Tra le domande più frequenti che vengono rivolte al pediatra si elencano quelle relative a quante volte il neonato deve defecare nel corso della giornata, e come comportarsi nel caso di stitichezza persistente.

Come gli adulti, anche i bambini tendono ad avere diverse abitudini legate all’evacuazione quindi questo non deve rappresentare una fonte di preoccupazione. Passato il primo mese di vita, durante il quale le defecazioni sono più frequenti, i neonati risentono di diversi fattori che incidono sui propri movimenti intestinali.
È bene comunque fare una premessa: i neonati allattati al seno fanno la cacca più volte al giorno, mentre quelli che assumono latte in formula sono abituati a defecare meno spesso, perché il latte materno è più nutriente e facile da digerire rispetto alle formulazioni artificiali. La costipazione è poi una condizione comune nei primi anni di vita dei bambini, con evacuazioni una o due volte a settimana.
Cosa fare se il neonato non fa regolarmente la cacca
In caso di allattamento al seno la dieta materna incide sulla composizione e sulla qualità del latte che viene assunto dal piccolo, come rivelano la consistenza ed il colore delle feci del piccolo. Le casistiche relative ai bambini allattati al seno segnalano una maggiore regolarità intestinale ed una minore percentuale di episodi di stitichezza.
Nelle prime settimane di vita del neonato, il piccolo allattato al seno beneficia degli effetti positivi del colostro, il primo latte prodotto dalle mammelle della mamma. Si tratta di una composizione non solo ricca dal punto di vista del profilo proteico ma anche dall’azione altamente protettiva per il sistema immunitario del piccolo. Dopo il primo mese di allattamento al seno la composizione del latte tende ad influenzare a sua volta le abitudini del neonato, incidendo sulla frequenza con cui fa la cacca. In questo periodo è bene seguire la tabella alimentare che il pediatra suggerisce alle mamme, che si basa su un regime alimentare sano, equilibrato e completo dal punto di vista nutrizionale.
Quali sono i consigli utili per aiutare un neonato a fare la cacca?
In caso di costipazione, il consiglio degli esperti è quello di stimolare l’espulsione delle feci che con il passare del tempo tendono a diventare dure e secche, in associazione a cattivo odore. La stitichezza nei bambini come negli adulti si accompagna ad altri disturbi, e nel caso nei neonati provoca disagio ed irritazione che si esprimono con pianto prolungato ed inconsolabile. La costipazione causa nei bambini piccoli anche inappetenza, e nelle condizioni più severe possono sorgere delle conseguenze: lo sviluppo di piccole ragadi anali. Il piccolo costipato tende infatti a manifestare il proprio sforzo fisico quando è impegnato con l’evacuazione. Diventa non solo paonazzo in volto ma rumoreggia di più durante l’espulsione delle feci per via della loro durezza.
Cosa fare per stimolare l’evacuazione?
Ricordando che è sconsigliato utilizzare farmaci per la stitichezza nei bambini, fatta eccezioni per i trattamenti prescritti dal pediatra, ci sono diverse strategie per aiutare il piccolo in caso di costipazione. In caso di allattamento con latte materno potrebbe essere utile aggiungere qualche poppata in più. Se segue una nutrizione a base di latte artificiale è opportuno fare attenzione alla corretta procedura di preparazione, seguendo le istruzioni riportate sulla confezione del latte.
Se il neonato non fa la cacca può essere di grande aiuto massaggiargli il pancino per favorire l’eliminazione del gas intestinale e stimolare il transito. Se eseguito correttamente il massaggio addominale aiuta il piccolo a combattere gli episodi di stitichezza. Il massaggio sul pancino del neonato serve a stimolare l’evacuazione ma anche a lenire i disagi legati a colichette e dolore addominale. Il consiglio è quello di massaggiare con leggeri movimenti circolari la pancia del bambino muovendo delicatamente le gambe del piccolo, si deve simulare il caratteristico esercizio della bicicletta.
Durante il periodo dello svezzamento che prevede l’introduzione di cibi solidi è normale registrare alterazioni dell’alvo che provocano episodi di stitichezza. In questo periodo si può intervenire con una maggiore idratazione e consumo di fibre. Queste raccomandazioni devono essere alla base del regime alimentare dello svezzamento. Oltre a prediligere passati di verdura e frullati si suggerisce il regolare apporto di legumi in associazione a qualche porzione in più di frutta e di verdura, sono anche utili i succhi di frutta senza zuccheri aggiunti da diluire con l’acqua. Un altro rimedio vantaggioso per stimolare il transito intestinale consiste nell’aggiungere più liquidi nei passati e nelle pappe del piccolo.
Quando è opportuno consultare il pediatra?
La stitichezza in quanto condizione comune e periodica nei bambini sopra i 6 mesi di vita, non deve essere motivo di particolare apprensione. In caso di dubbi è opportuno consultare il proprio pediatra, soprattutto se il neonato non fa la cacca da più di una settimana. Si raccomanda un consulto anche in caso di costipazione associata a sintomi quali: gonfiore addominale; vomito; inappetenza e rifiuto del cibo; febbre; pianto inconsolabile.