Cosa sono le perle di Epstein?
Le perle di Epstein sono piccole cisti che compaiono nella bocca dei neonati
Le cosiddette perle di Epstein o cisti gengivali nei neonati sono delle piccole bolle che si notano nella cavità orale, si tratta di rigonfiamenti bianchi o giallastri del tutto benigni che si rilevano nei primi tre mesi di vita del bimbo. Oltre a presentarsi sulla bocca queste piccole cisti si ritrovano generalmente anche su gengive e palato.

Perle di Epstein: si tratta di una condizione preoccupante?
No, questa è una condizione frequente ed innocua che non genera di solito alcun problema, e che tende a risolversi spontaneamente nel giro di breve tempo.
Le perle di Epstein nei neonati si riscontrano molto spesso, tanto da rappresentare uno dei disturbi del cavo orale più comuni nel corso dell’età neonatale. Queste piccole cisti dalle dimensioni non più grandi di 1 o 3 millimetri, devono il loro nome al pediatra, Alois Epstein che per primo ne ha identificato la presenza soffermandosi sulla loro descrizione nella letteratura medica.
Per individuare correttamente queste cisti gengivali, da non confondere con i primi dentini da latte del piccolo è bene precisare che si tratta di un fenomeno tipico esclusivamente del periodo neonatale. Nella maggior parte dei casi non si manifestano mai dopo il terzo mese di vita del piccolo.
Perle di Epstein: perché si manifestano nei neonati
Simili lesioni tipiche dell’età pediatrica, che compaiono principalmente nella cavità orale, sono dei residui epiteliali dello stesso follicolo del dente. In quanto si tratta di una condizione prettamente neonatale molti specialisti si sono soffermati nell’individuarne i fattori eziologici. Ma attualmente non è noto quale possa essere la causa certa di un simile fenomeno, anche se non mancano ipotesi sulla loro eziologia. Le perle di Epstein hanno una composizione altamente proteica: al loro interno si sono rintracciate diverse proteine, e questo ha portato a supporre che la loro formazione potesse essere correlata ad un’eccessiva concentrazione di proteine nell’organismo del neonato.
Una tesi smentita poi da altre teorie chiamate in causa per fare chiarezza sull’origine di queste cisti gengivali. Infatti si è ipotizzato che la loro formazione si possa attribuire alla stessa vita intrauterina, ovvero allo sviluppo della bocca nel corso della crescita fetale. In questo caso la spiegazione si è soffermata sullo sviluppo della bocca e sulla sua successiva morfologia, si è evidenziato che nel feto lo sviluppo della pelle della cavità orale non segue lo stesso percorso dello sviluppo della pelle. Un gap che provocherebbe una sorta di intrappolamento della pelle dentro la bocca con riempimento di cheratina, che è una delle proteine che compongono la struttura cutanea.
Tra le altre ipotesi fatte nel campo della letteratura medica, si segnala anche un’altra teoria secondo la quale le perle di Epstein sarebbero dei residui epiteliali derivati dal processo di formazione delle ghiandole salivari minori. Anche se non si è individuata la causa certa di questa condizione innocua nei neonati, a prevalere sono le ipotesi che individuano la comparsa di questi rigonfiamenti al momento dello sviluppo fetale. Si deve poi rilevare che queste lesioni tendono a palesarsi con maggiore frequenza nei neonati venuti al mondo prima della data presunta del parto, ma anche nei neonati con peso superiore alla media.
Perle di Epstein nella cavità orale dei neonati: i trattamenti indicati
Le perle di Epstein non sono sintomi o segnali che rivelano eventuali disturbi per il piccolo, ecco perché non è previsto un trattamento ad hoc per eliminarle. In genere, questa condizione si risolve in modo spontaneo senza alcun tipo di cura. Le lesioni non sono fastidiose per il neonato, che non si lamenta della loro presenza, inoltre le cisti non sono associate a dei sintomi correlati.
Entro quanto tempo tendono a risolversi le perle di Epstein?
La scomparsa di queste cisti gengivali si registra di solito nell’arco di qualche giorno, più precisamente entro una o due settimane. I pediatri hanno constatato che grazie all’allattamento al seno o con latte artificiale si riscontra un effetto positivo: le perle di Epstein si sciolgono gradualmente.
Si consiglia in ogni caso il consulto del pediatra, anche se queste piccole protuberanze non destano preoccupazione e la loro scomparsa avviene in modo naturale. In particolare può essere utile chiedere un consulto ad uno specialista se si nota che tendono a persistere più a lungo, rispetto al tempo preventivato per la loro scomparsa. Nel caso in cui le perle di Epstein non regrediscono dopo più di due settimane oppure quando provocano nei neonati altre manifestazioni sospette e fastidiose, è opportuno non sottovalutare la condizione.
Dopo un’accurata visita ed approfondita anamnesi, il pediatra potrà formulare una diagnosi ed eventualmente escludere oppure identificare altri problemi nel neonato. In alcuni casi, le cisti gengivali potrebbero essere confuse con lo spuntare dei primi dentini prematuri, ma non si deve escludere un altro disturbo comune nei piccoli: il mughetto orale. Questa è un’infezione orale scatenata dagli stessi lieviti responsabili di un’altra infezione frequente: la candida vaginale.