Proficuo o profiquo?
Proficuo o profiquo? Come si scrive?
Vi chiede qual è la giusta grafia tra proficuo o profiquo? Si deve precisare che una delle due forme è corretta ed una invece rappresenta un errore, che ai tempi della scuola veniva marcato di blu. Precisiamo subito che la grafia corretta del termine in questione, adoperato per desinare qualcosa di vantaggioso ossia che assicura un profitto, è quella che prevede la presenza della “c”.
Ci troviamo di fronte ad un’indecisione comune al cospetto di termini che presentano una delle due consonanti (“c” o “q”) dal momento che l’assonanza tra le due determina non poca confusione. In base alla nostra grammatica il nesso “qu” si forma prima di una vocale, ma mai davanti ad una consonante, invece in presenza di una consonante si forma il nesso “cu”.
Nel caso di proficuo si deve sottolineare la sua origine latina, deriva infatti da proficuus, con la desinenza us che è evoluta nel tempo nella vocale “o”, che ha così portato alla parola proficuo. Ma questa non è la sola eccezione relativa a questo nesso nella nostra lingua, tra gli altri esempi si segnalano: scuola, cospicuo, scuotere. Si devono anche segnalare le perplessità che creano le parole con il nesso -cq con una sfumatura di suono diversa quando le si pronuncia, e che quindi propongono delle difficoltà, che si possono superare facendo ricorso al dizionario oppure alle relative regole grammaticali.
Proficuo o profiquo: ecco come si scrive correttamente
Una simile spiegazione che fa riferimento alla grammatica chiarisce quindi come il nesso cu in questo caso sia quello corretto, e perché in caso di dubbi tra proficuo o profiquo si può giungere ad una soluzione più agevole se si fa riferimento a tale nozione grammaticale.
Si deve quindi scrivere proficuo, anche se entrambe le grafie hanno la medesima pronuncia, perché ricostruendo l’origine del termine che ha una dichiarata etimologia latina, si rintraccia la sua base etimologica nel latino tardo proficuus, che è un derivato del verbo prospicere (che significa: giovare). Nel corso degli anni il lemma ha subito delle evoluzioni che hanno portato all’uso della grafia proficuo, con la c mentre la grafia con la q si deve sempre considerare sbagliata.