Proprio o Propio? Come si scrive?
Si scrive proprio o propio?
A prima vista la risposta sembrerebbe scontata, eppure si tratta di uno di quegli errori frequenti nella scrittura, per via dell’influenza dettata dal parlato ecco perché ci si può imbattere in propio al posto di proprio, propia al posto di propria, propi invece di propri e propie piuttosto che proprie.

Ma si tratta di un errore non di poco conto, visto che la sola forma corretta di questo aggettivo/pronome possessivo prevede la presenza della “r”. La comune forma scritta e parlata senza la consonante “r” può essere indicata come la variante popolare che richiama l’uso antico del vocabolo, una forma che risultava comune tanto nella lingua parlata che in quella scritta.
Dal punto di vista etimologico la sua origine rimanda al latino proprium che significa letteralmente “personale”, che a sua volta chiama in causa la locuzione ‘pro vivo’ che si traduce con l’espressione: “a titolo privato, personale”.
Significato, sinonimi e contrari
Questo termine si usa per indicare il possesso: come aggettivo infatti si impiega per riferirsi alla terza persona singolare/plurale in sostituzione a suo/loro, se si vuole conferire un maggiore senso di appartenenza. In tal caso il suo significato è quello di personale e peculiare, ma tra i possibili sinonimi ci sono anche: tipico, particolare, speciale, adatto, conveniente, opportuno. Tra i contrari invece si possono menzionare aggettivi quali: comune, normale, ordinario, solito.
Quando proprio, propria, propri e proprie si usano come pronomi possessivi riproducono il senso dell’aggettivo, ma riferendosi ad un nome menzionato in precedenza, anticipato dall’articolo determinativo.
Ma si tratta anche di un avverbio che si usa solitamente per rafforzare il senso di un enunciato ed assume per lo più il significato di: davvero, veramente, in verità.
Proprio o propio? Propria o propia?
Sebbene quando si parla possa capitare una simile confusione (propio, propia) che passa senza destare troppo imbarazzo, quando si scrive invece è necessario non commettere simili inciampi, dettati dalla confusione della pronuncia dialettale tipica di alcune regioni, ma si tratta anche di un errore dovuto ad un tipo di ortografia articolata.
La presenza della seconda “r” che segue la seconda “p”, risulta essere un suono ridondante e potrebbe influenzare pronuncia e scrittura errata, in quanto si avverte una certa difficoltà legata alla stessa pronuncia. Ma con un pò di attenzione si terrà a mente che la sola forma corretta prevede la presenza della consonante “r” dopo ciascuna “p”.
Chiudiamo questa trattazione sulla corretta grafia proponendo qualche esempio nelle frasi che seguono:
- Se devo proprio dire quello che non apprezzo di te allora citerei la tua mancanza di pazienza.
- Questo errore nasce proprio dalla tua continua distrazione.
- Proprio io vorrei cambiare finalmente abitazione.