Senso o senzo? Con la “s” o con la “z”?
Si scrive senso o senzo?
Sembrerebbe improponibile uno svarione tra senso e senzo nella scrittura, ma in alcuni casi condizionati da una pronuncia particolarmente forte e legata al contesto regionale o dialettale si potrebbe commettere un simile inciampo, scrivendo con la “z” invece che con la “s”.

Ricordiamo che la grafia esatta è senso, e si tratta di un termine che deriva dal lemma latino sensus, e quindi si conserva la “s”.
Con la parola senso si fa riferimento al significato di un’espressione, di una parola oppure di una frase, ma questo vocabolo si usa anche per fa riferimento ai ricettori ed agli organi.
I principali dubbi che possono portare ad un errore ortografico sono legati per lo più ad un’errata pronuncia della lettera “s”: in diverse parti del territorio nazionale si tende a marcare la pronuncia ecco perché si parla di “s latina”, la quale si caratterizza per essere sorda, ma che tende a diventare sonora.
Di fatto la pronuncia della cosiddetta S sonora è diversa da quella sorda in quanto si caratterizza per la vibrazione emessa dalle corde vocali.
La corretta grafia è senso non senzo
Per evitare errori è bene conoscere correttamente la giusta grafia come anche la corretta pronuncia, che è alla base di questo comune svarione grafico che può portare a scrivere “senzo”.
Spesso questa confusione può dipendere anche dalla grafia di senza, che si scrive con la lettera z.
Facciamo qualche esempio proponendo delle frasi con il vocabolo qui esaminato per chiarire anche meglio il suo utilizzo:
- Spesso non si capisce il senso dei comportamenti di chi si conosce bene.
- Puoi parlare chiaramente, con te non riesco mai a capire bene il vero senso di un discorso.
- Il mio senso dell’udito con il tempo è diventato meno accentuato.