Sole e neonati: disturbi alla pelle del bebè, come comportarsi
La pelle delicata ed estremamente sensibile dei più piccoli rende alquanto problematico il rapporto sole e neonati, soprattutto durante la stagione calda.
Non si possono sottovalutare i disturbi cutanei ed i disagi che i raggi solari possono provocare su un neonato di pochi mesi. Irritazioni, infiammazioni, arrossamenti spesso compaiono sulla cute dei più piccoli e queste condizioni tendono a peggiorare soprattutto dopo l’esposizione al sole, anche se si fa attenzione a proteggere con la dovuta accortezza.

In particolare, nella stagione calda la spinosa combinazione tra calura ed umidità mette a dura prova la pelle dei più piccoli, non si devono poi sottovalutare le conseguenze legate ad un’eccessiva sudorazione.
Spesso i neonati risentono di un fastidioso disturbo: la pelle si irrita a causa dell’eccessiva produzione di sudore. Questa condizione prende il nome di sudamina, e si caratterizza per la comparsa di specifici segni: vescicole trasparenti e puntini rossi fitti.
Questa forma di irritazione cutanea colpisce spesso i neonati di pochi mesi di età, ma tende ad essere una costante anche attorno ai 2-3 anni, soprattutto durante l’estate. Si tratta di una reazione cutanea da ascrivere alle difficoltà del corpo dei più piccoli a disperdere il calore attraverso lo stesso sudore.
Proteggi neonati e bambini con una protezione solare 50+
di seguito ti mostriamo alcune delle protezioni solari per neonati e bambini più diffuse e usate dalle mamme.
Il neonato per questioni fisiologiche ha una ridotta superficie disponibile per l’evaporazione, rispetto al corpo di un adulto, come sottolineato dagli esperti in dermatologica. Quindi per ragioni fisiche, le piccole dimensioni dei pori presenti sul corpo di un neonato tendono ad ostruirsi spesso, e come conseguenza il sudore finisce per essere trattenuto sotto la pelle provocando le manifestazioni tipiche della sudamina (detta anche miliaria cristallina).
Neonati e bambini: come si manifesta la sudamina?
Sul corpo del neonato o del bambino di pochi anni compaiono dei puntini che sembrano trasparenti e che tendono ad irradiarsi in aree specifiche, ossia dove si suda di più. Le zone maggiormente colpite sono infatti: il viso, il collo, gli arti. Alle manifestazioni cutanee non si associa bruciore o prurito, in quanto si tratta di una problematica per lo più asintomatica. Nel caso invece di miliaria rubra, che identifica la forma più severa, compaiono sulla pelle punti rossi arrossati ed in questo caso subentra anche prurito e disagio.
Per dare sollievo alla sintomatologia si deve favorire una migliore dispersione del calore corporeo, abbassando la temperatura. Per dare sollievo alla pelle del neonato si consiglia il soggiorno in un luogo arieggiato e fresco, sono consigliati anche spugnature e frequenti bagnetti con acqua non troppo calda né troppo fredda. Si deve poi fare attenzione ai capi di abbigliamento per neonati, privilegiando i tessuti naturali e leggeri che favoriscono la traspirazione, come nel caso del lino e del cotone.
Sole e neonati: altre problematiche comuni nei più piccoli
Attenzione poi, durante la stagione estiva, all’Herpes, una condizione favorita dall’esposizione ai raggi solari per questo motivo assume grande importanza una corretta routine protettiva, che deve includere anche l’uso di un filtro solare sulle labbra.
Questo focus infettivo di natura virale è spesso causato da un’eccessiva esposizione al sole, oppure se si prende troppo freddo. Nel caso dei bambini piccoli, il principale responsabile del focus infettivo si individua nell’Herpes simplex che colpisce con maggiore incidenza i bambini di età compresa tra il primo anno di vita ed il quinto anno. Si tratta di un tipo di infezione primaria che nei più piccoli causa episodi di infezioni a livello oro-faringeo. In tal caso si fa riferimento alla condizione patologica pediatrica nota con il nome di stomatite erpetica primaria, che si manifesta con la comparsa di piccole ulcere a grappolo di varie dimensioni.
Nel corso di questa infezione primaria compaiono delle piccole ulcere sulla bocca ed anche sulla lingua, in associazione ad altri sintomi caratteristici: dolore, disagio, febbre, eccessiva salivazione. Per trattare la sintomatologia non si può ricorrere ad una terapia capace di eradicare il virus. Il trattamento prevede il ricorso a farmaci antivirali di carattere sistemico, ma si possono anche prescrivere delle cure topiche per contrastare la contagiosità e favorire la risoluzione del quadro sintomatologico.
Attenzione anche ad un’altra tipica infezione estiva: l’impetigine
Ma di cosa si tratta? Questa problematica cutanea che ha un’alta incidenza tra i bambini di età compresa tra i 2 anni ed i 6 anni è favorita proprio dall’aumento della temperatura e dell’umidità. L’infezione è veicolata principalmente dallo Stafilococco aureus e dallo Streptococco pyogenes, due batteri che causano un focus infettivo primario. Talvolta si può registrare anche una forma secondaria di impetigine, nel caso in cui il disturbo cutaneo viene scatenato da una precedente problematica cutanea come nel caso di: micosi, eczema, micro trauma cutaneo.
I segni tipici di questa infezione sono rappresentati dalla comparsa di vescicole arrossate che si irradiano nelle zone maggiormente esposte del corpo del bambino, coinvolgendo il volto, le braccia ed anche le gambe. Ad un esordio asintomatico fa seguito la diffusione del focus infettivo che causa un disagio assimilabile ad una sensazione di prurito misto a bruciore. Il decorso della condizione è alquanto lungo e può durare settimane: dopo la rottura delle bollicine si formano delle crosticine che scompaiono spontaneamente nel giro di una o due settimane.
L’impetigine è alquanto contagiosa, per questo le vescicole devono essere trattate adeguatamente per evitare che si espandano a zone estese del corpo in tempi rapidi. È bene anche in questo caso rivolgersi al pediatra per una cura specifica, che prevede la prescrizione di antibiotici, dal momento che si tratta di un’infezione batterica. Di solito alla cura topica si può associare una terapia orale specifica. Per favorire la guarigione è opportuno fare attenzione a rispettare delle accurate norme igieniche, utili anche per contrastare la trasmissione dell’infezione. Per evitare che le eruzioni diventino irritate si deve impedire al piccolo di grattarsi, tenendo coperte con garze sterili le aree colpite dalle lesioni. Un altro consiglio utile consiste nel tenere la pelle del bambino sempre asciutta, evitando quindi che possa sudare eccessivamente.
Quali problematiche cutanee il sole può migliorare
Ci sono delle condizioni cutanee che colpiscono gli adulti ed anche i soggetti di età pediatrica, e che tendono a migliorare grazie all’azione benefica dei raggi del sole. Infatti in estate chi soffre di dermatite atopica evidenzia un miglioramento. Un simile disturbo spesso correlato ad allergie provoca frequentemente la comparsa di pieghe, screpolature, arrossamenti ed ispessimenti nella sede di gomiti e ginocchia, ma anche il volto può venir colpito da simili manifestazioni.
Questo disturbo di natura cronica può interessare anche i neonati, e tende a manifestarsi entro il primo anno di vita. Quando la problematica si acutizza, provoca la comparsa di vescicole ed altre lesioni che causano prurito. Per evitare casi di infezioni secondarie, che spesso determinano l’insorgenza dell’impetigine, è opportuno mantenere ben idratata la cute applicando prodotti dall’azione lenitiva dopo il bagnetto. Si deve poi favorire la traspirazione della pelle, preferendo tessuti in fibre naturali per evitare l’acutizzarsi delle manifestazioni.
In caso di prurito può essere prescritta una terapia antistaminica orale spesso da correlare ad una terapia locale a base di cortisonici. Nel corso poi della stagione calda si consigliano i bagni di sole e d’acqua di mare: delle strategie naturali che danno sollievo alle manifestazioni cutanee. Proteggendo la pelle con i filtri adeguati, e limitando la permanenza in acqua ad una decina di minuti, si può beneficiare dell’azione vantaggiosa e combinata di due alleati naturali.
Ma nel corso della stagione calda anche una malattia infiammatoria cutanea come la psoriasi, che colpisce di solito i soggetti di ogni età, va incontro ad un miglioramento.
Come si manifesta la psoriasi?
Questa problematica molto comune tende a presentarsi ciclicamente, andando incontro anche ad episodi di recidive. Le manifestazioni tipiche del disturbo cutaneo tendono ad attenuarsi con l’esposizione al sole, che deve essere sempre protetta.
La psoriasi anche se ha maggiore incidenza in età adulta, può avere un esordio precoce durante l’infanzia interessando dapprima la zona del pannolino ed il cuoio capelluto, per poi estendersi alla zona degli arti superiori ed inferiori (interessa soprattutto i gomiti e le ginocchia).
La psoriasi provoca la comparsa di chiazze rosse che vanno incontro a desquamazione spontanea. Tra i consigli utili che servono a dare sollievo alle manifestazioni, si raccomanda un’oculata esposizione ai raggi del sole, ma anche bagni in mare. In genere per attenuare il prurito e per migliorare l’aspetto della pelle, il medico prescrive una terapia ad hoc per ogni paziente.
Nella maggior parte dei casi si consigliano farmaci da prendere per bocca ma anche trattamenti topici a base di prodotti contenenti estratti di vitamina D e di vitamina A. In alcuni casi la terapia topica può prevedere il ricorso a delle pomate con cortisone ma anche a delle soluzioni da applicare localmente, a base di antiossidanti ed acidi grassi essenziali. Prima di somministrare al neonato / bambino consultate sempre il pediatra o medico specialista per una diagnosi soggettiva più accurata.