Sviluppo del bambino: i primi 1000 giorni del bambino
Sviluppo del bambino
Nei primi 1000 giorni del bambino si registrano delle tappe fondamentali, per lo sviluppo futuro dell’individualità e dei comportamenti sociali. In questa fase cruciale per la crescita del bambino/bambina l’ambiente assume grande centralità, come spugne i piccoli assorbono tutto ciò che accade nel loro campo d’azione. L’ambiente, la famiglia e la genetica sono dei fattori che condizionano lo sviluppo neonatale, a livello comportamentale e psicofisico.

Prima ancora della nascita, questi fattori tendono ad influenzare lo stesso sviluppo fetale incidendo su organi, sensi e cervello. La plasticità è la principale caratteristica che accompagna le prime settimane di vita di un neonato, tanto da essere non solo una dote predominante ma anche condizionante. Infatti la salute ed il benessere psicofisico dell’adulto sono strettamente dipendenti da quello che succede sia prima del concepimento, sia nel corso dei primi 1.000 giorni di vita.
Dunque, il patrimonio genetico come anche le abitudini ed i comportamenti di entrambi i genitori influenzano direttamente l’evoluzione dei propri figli. Non solo la condotta della mamma durante la gravidanza, come anche l’ambiente in cui vive, così come il bagaglio genetico e le caratteristiche comportamentali del padre hanno un peso sull’identikit del nascituro.
Perché sono cruciali i primi 1000 giorni del bambino?
Il periodo compreso dal concepimento fino ai primi 1.000 giorni di vita del bambino è decisivo sullo stato psicofisico e sulla salute, in generale, di quello che sarà in futuro un adulto.
Cosa dice la teoria dei primi 1.000 giorni del bambino?
Secondo il parere di diversi esperti la nostra salute ed il nostro benessere in età adulta è strettamente dipendente da ciò che succede prima del concepimento e durante i primi giorni di vita del piccolo.
Gli studiosi da tempo hanno osservato che l’ambiente esterno ha la grande capacità di influenzare la genetica, un ambito di analisi esaminato dall’epigenetica. Ci sono delle condotte sbagliate e delle abitudini malsane che possono influire sui geni, predisponendo ad alcune malattie che rappresentano delle criticità per la sanità quali: diabete, patologie cardiovascolari e tumori.
Quindi come rilevato da diversi studi scientifici, lo stesso comportamento dei genitori già prima del concepimento esercita un’influenza decisiva sulla personalità, sullo stato di salute e sul comportamento del bambino ed in seguito in età adulta.
Le evidenze raccolte attraverso l’osservazione del mondo animale hanno permesso di osservare questo condizionamento. Un dato emerso analizzando come gli spermatozoi e le cellule uovo prima ancora di fecondare una nuova vita possono andare incontro ad una sorta di processo di “climatizzazione” con l’ambiente. Non solo la genetica ma anche gli stili di vita dei genitori strutturano dunque la personalità e le condizioni di salute del bambino.
La salute del feto infatti risente apertamente da quella della mamma e del papà, che possono trasmettere non solo malattie ereditarie, ma anche subire le conseguenze di alcuni atteggiamenti negativi dei genitori. Quindi obesità, fumo, abuso di alcol e droghe, patologie ed esposizioni a sostanze tossiche hanno un impatto nocivo sullo sviluppo del bambino, prima e dopo la nascita.
Anche se i fattori ambientali non determinano modifiche sui geni, possono però determinare delle alterazioni genetiche e causare malfunzionamenti, che tendono a palesarsi non solo in età neonatale ma anche a distanza di anni. Comportamenti materni e paterni scorretti espongono ad un maggiore rischio di sviluppare: tumori, malattie cardiovascolari, patologie neurodegenerative, malattie immunitarie.
I primi 1000 giorni del bambino: fattori ambientali e familiari
Nel corso dei primi 1000 giorni del bambino, possono risultare dannosi i comportamenti dei genitori sullo sviluppo e sulla salute del proprio figlio. Anche in questo caso lo stile di vita, le abitudini ed i vizi possono esporre i bambini piccoli a delle cattive consuetudini ma anche ad eventuali malattie, oltre ad incidere sulla sfera emotiva.
L’ambiente familiare, la mancanza di cure e di regole tendono ad esercitare un’ascendente sfavorevole sulla psiche del piccolo, che nel corso dei primi 2 anni di vita acquisisce i modelli comportamentali e sociali di riferimento. Nei primi anni di vita, i bambini hanno bisogno di un clima familiare sereno e sano, per poter andare incontro ad uno sviluppo mentale normale, per acquisire maggiore sicurezza emotiva e per non ammalarsi.

Quando si instaura un primo contatto fondamentale tra genitori e bambino?
Un legame stretto con la madre inizia ad instaurarsi non solo nell’arco dei primi stadi della gravidanza, ma anche nei primi mesi di vita del bambino dal momento che attraverso l’allattamento al seno e le prime interazioni madre-neonato, matura e si sviluppa la sua personalità.
Non bisogna poi dimenticare che il rapporto con i genitori è fondamentale sulla formazione del bambino. Se infatti il piccolo si sente accudito ed amato, allora il clima familiare positivo si dimostrerà alquanto favorevole per il suo completo sviluppo. Non solo le cure parentali e l’adozione di precise abitudini sono essenziali per strutturare la condotta del bambino, senza dimenticare di lasciargli la giusta dose di indipendenza, per renderlo in futuro un adulto sicuro di sé ed autonomo.
La plasticità del bambino, l’ambiente in cui è immerso e l’influenza dei genitori sono tutti elementi che determinano la programmazione di crescita dei bambini. Si tratta infatti di componenti che incidono in modo evidente prima sullo sviluppo fetale, a partire dal sistema nervoso, per poi condizionare la salute, la crescita e la personalità del bambino e poi dell’adulto.