Tabelle di crescita del feto: circonferenza cranica, circonferenza addominale, lunghezza femore
Tabelle di crescita del feto settimana per settimana: lunghezza femore, circonferenza addominale, circonferenza cranica
Per valutare lo sviluppo fetale durante la gravidanza, si prendono in considerazione le tabelle di crescita del feto settimana per settimana, esaminando questi parametri il ginecologo valuta le misure che si rilevano nel corso dell’esame ecografico.

Queste linee guida rese note nel 2017 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sono le cosiddette tabelle dei percentili, come anche quelle sulla curva di crescita internazionale, che sono andate incontro ad aggiornamento e correzione nel 2021. Nell’esame di ogni tabella si valuta la misurazione di un parametro specifico, ossia una parte del corpo per ogni settimana di gravidanza e rappresenta un punto di riferimento a partire dalla 14° settimana di gestazione.
Come misurare la crescita del feto, settimana per settimana
Tra i parametri d crescita fetale misurati nel corso dell’ecografia, con precise sigle, ci sono:
- la misura della circonferenza cranica (HC);
- la rivelazione della circonferenza addominale (AC);
- la misurazione del diametro biparietale (BPD);
- la lunghezza femore (FL/FE/F); la lunghezza omero (HL).
Questi dati permettono anche di stimare il presunto peso del nascituro, determinando la stima del peso fetale stimato (EFW), e di calcolare anche la sua lunghezza (moltiplicando per 7 la lunghezza del femore si ricava approssimativamente una misura indicativa).
Come devono essere interpretati i dati delle tabelle di crescita del feto settimana per settimana?
Le linee guida sulla crescita fetale permettono di valutare se lo sviluppo del nascituro segue un range normale. Si esegue infatti un raffronto tra i dati delle tabelle dei percentili di crescita fetale e le misure del bambino, in base alla sua età gestazionale. Le informazioni di riferimento non indicano le misure medie, ma i percentili di crescita del feto, che designano un valore per stabilire se le misurazioni del piccolo rientrano o meno nel range della media.
Percentili di crescita: cosa sono?
Per capire il significato di “percentile” può essere utile un esempio pratico: se nel corso della 14° settimana di gestazione la circonferenza addominale fetale è di 81 mm, si osserva che sulla relativa tabella che esamina tale parametro si rintraccia una classificazione nel 50° percentile. Tenendo quindi conto dei dati statistici, il 50% dei feti che rientrano nella stessa età gestazionale presentano in media una circonferenza addominale inferiore, segnalando inoltre che il restante 50% ha una circonferenza maggiore. Il nascituro nel suo cammino di sviluppo fetale rientra quindi nella media.
L’interpretazione delle tabelle ed il raffronto con la crescita del feto spetta esclusivamente al ginecologo che segue la futura mamma, il quale deve prendere in considerazione un quadro più ampio di dati, in relazione all’andamento della crescita del feto, senza tralasciare le informazioni che interessano i genitori. A parte questa premessa è bene precisare che in genere è da ritenersi normale una crescita che si inscrive nel range compreso tra il 5° percentile ed il 95° percentile. Ma ci sono delle tabelle di crescita del feto più semplici da leggere, che riportano soltanto il valore medio in merito alle voci lunghezza e peso.
Quando la crescita fetale, non in linea con i dati medi, segnala un eventuale problema?
Questo dato può essere un’allerta, ma solo se l’andamento della crescita nel tempo si discosta in modo costante e significativo dai valori delle tabelle, che fanno riferimento ad ogni settimana di gestazione. Naturalmente spetta al verdetto del medico il rilevamento di eventuali ritardi nella crescita, oppure di uno sviluppo superiore rispetto alla media.
Per quanto riguarda il peso fetale, si tratta di un dato che si calcola approssimativamente, sulla base della valutazione delle altre grandezze del nascituro, tenendo poi conto di specifici metodi, si tratta quindi di un peso presunto.
Tabelle percentili riportate su grafici e curve di crescita del feto
I parametri alla base delle tabelle dei percentili si possono riscrivere su dei grafici, le cosiddette curve di crescita fetale con cui valutare con maggiore semplificazione se lo sviluppo del feto si attesta su un accrescimento regolare. In caso di un rilevante cambio di percentile, il dato potrebbe essere indicatore di una possibile problematica da approfondire.
Nei grafici delle curve di crescita si riportano tre linee in riferimento ad ogni curva: la linea posta al centro indica il 50° percentile, che costituisce il valore medio riferito ad una determinata popolazione in correlazione all’età gestazionale; invece le altre due segnalano i valori che individuano il tetto minimo e massimo.
Di fatto una linea rappresenta il 5° percentile, che costituisce il limite sotto al quale si entra nella classificazione di iposviluppo fetale; mentre l’altra linea identifica il 95° percentile, una misurazione al di sopra della quale si parla di macrosomia fetale. Ma oltre alle misure medie fetali incluse tra le due linee, che segnalano il limite, è importante valutare l’andamento di crescita nell’arco di tutta la gravidanza.

Nell’asse verticale del grafico invece il peso stimato (in grammi).
Ecco come leggere i dati nei grafici delle curve di crescita:
sull’asse verticale del grafico si riporta il peso stimato in grammi, sull’asse orizzontale invece si riporta l’età gestazionale, in base alle settimane di gestazione (M = maschio – F = femmina).
Tabelle percentili e curve di crescita a cosa servono?
Le misure del feto rilevate nel corso dell’indagine ecografica si devono in seguito confrontate con i dati delle tabelle e le curve di crescita, che consentono di rintracciare durante la gravidanza, anomalie o problemi di salute nel feto e nella mamma. Queste informazioni sono utili per formulare una diagnosi precoce ma anche per porre rimedio, se è possibile, in modo tempestivo, al cospetto di un ritardo di accrescimento da imputare ad esempio ad una disfunzione della placenta.
Eccesso o ritardo di crescita del feto
In molti casi poi una crescita fetale eccessiva potrebbe segnalare condizioni patologiche quali il diabete gestazionale, una malattia non rara nelle gestanti. Ma in alcuni casi è la genetica ad incidere sulla crescita intrauterina del feto, per cui un nascituro più piccolo ma anche più grande può dipendere dal suo patrimonio genetico, non da condizioni patologiche. Se il medico sospetta un andamento di crescita non in linea con la media, per via di un eccesso o di un ritardo, si può richiedere un’ulteriore indagine ecografica a distanza di 2-4 settimane. Qualora si sollevi il sospetto di una problematica del feto, allora si prescrive un’ecografia di secondo livello per approfondire l’indagine e dissipare i dubbi.
Come interpretare le tabelle dei percentili
Grazie agli aggiornamenti richiesti dall’OMS si sono corrette le tabelle di crescita del feto tenendo conto dei dati relativi alle popolazioni multiple. Le tabelle corrette sono in uso da qualche anno è permettono di disporre di dati più precisi, ma al tempo stesso si è rinnovata la campagna promozionale volta a seguire uno stile di vita più sano già a partire dal periodo fetale.
L’aggiornamento è il risultato di uno studio multinazionale che ha coinvolto un ampio campione internazionale, grazie alla collaborazione di Paesi quali: Danimarca, Francia, Germania, Norvegia, Brasile, Argentina, Repubblica Democratica del Congo, Egitto, India, Thailandia. In totale si sono coinvolte 1.387 gestanti, le quali si sono sottoposte nel corso della gravidanza a sette esami ecografici, ma anche a valutazioni antropometriche e controlli nutrizionali. Una volta raccolti i dati si sono formulate le nuove curve di crescita a partire dal 2017, ma poi nel 2021 hanno subito un nuovo rimaneggiamento.
Come si leggono le tabelle della crescita fetale?
Si deve ricordare che nella prima colonna, partendo da sinistra, si riporta l’età gestazionale ossia le settimane di gravidanza, comprese dalla 14° alla 40°. Invece nelle colonne di destra si indicano i valori statistici delle diverse voci che si prendono in considerazioni, con classificazione in percentile che va da 2,5 a 97,5.
Circonferenza addome per ogni settimana di gestazione

Circonferenza cranio per ogni settimana di gestazione

Diametro biparietale per ogni settimana di gravidanza

Lunghezza femore in base all’età gestazionale (settimane di gravidanze)

Rapporto tra lunghezza femore/circonferenza cranio in base all’età gestazionale

Rapporto tra lunghezza femore/diametro biparietale in base all’età gestazionale

Lunghezza omero in base all’età gestazionale (settimane di gravidanza)

Peso fetale in base all’età gestazionale (settimane di gravidanza)

In media, la crescita ponderale di un maschietto è maggiore rispetto a quella delle femminucce: esaminiamo quindi le leggere differenze nel corso delle varie settimane di gravidanza in riferimento al parametro “peso”.
Peso fetale medio dei maschietti per ogni settimana di gravidanza

Peso fetale medio delle femminucce per ogni settimana di gravidanza

Curve di crescita come leggerle sui grafici
Per orientarsi nella lettura delle curve di crescita, riportate sui grafici utilizzati in ambito ginecologico, si deve tener conto che sull’asse orizzontale si riportano le settimane di gestazione (a partire dalla 14° fino alla 40° settimana di gravidanza); mentre sull’asse verticale si indicano i parametri misurati, che sono riportati in millimetri per quanto riguarda le lunghezze, ed in grammi nel caso del peso.

Ricordiamo infine che solo il ginecologo può valutare le tabelle di crescita del feto, che deve raffrontare per ogni singolo caso, tenendo conto delle possibili variazioni relative ad ogni gravidanza, prendendo anche in considerazione il percorso di crescita del piccolo ed inoltre i dati che riguardano i genitori, come nel caso della costituzione e della loro appartenenza etnica.
Kiserud T, Piaggio G, Carroli G, Widmer M, Carvalho J, Jensen LN, et al. (2017) e (2021)