Vaccino antinfluenzale: chi deve sottoporsi al vaccino e quali sono gli effetti collaterali
Vaccino antinfluenzale, ecco quello che devi sapere.
La vaccinazione anti Covid ha spinto a rivalutare l’importanza del vaccino antinfluenzale che si conferma un potente strumento per prevenire l’aggressione dei virus influenzali, responsabili di contagi stagionali a partire dall’autunno.
Per contrastare la corsa dell’influenza stagionale, che scatena un quadro di sintomi fastidioso, ma non severo colpendo le vie respiratorie, gli esperti consigliano ai soggetti fragili ed a quelli maggiormente sensibili il vaccino trivalente. Come suggerisce lo stesso nome, questo tipo di vaccinazione è un mix di tre diversi agenti virali contro i quali si rivolge l’azione difensiva.

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Nella maggior parte dei casi il vaccino in questione è composto da due virus di tipo A (H1N1 e H3N2) a cui si combina un virus di tipo B. Si parla invece di vaccino quadrivalente nel caso in cui la sua formulazione include due virus di tipo A (H1N1 e H3N2) a cui si mescolano due agenti virale di tipo B. La formulazione del vaccino antinfluenzale stagionale subisce delle periodiche ricombinazioni dal momento che la sua composizione si modula in base ai patogeni che sono stati individuati durante la precedente stagione.
Si tratta di un aspetto che non si deve trascurare, in quanto la stessa efficacia del vaccino è da relazionare agli stessi agenti virali contenuti nella sua composizione, che deve implicare i virus in circolazione che tendono ad essere differenti. L’alta variabilità dei ceppi virali influenzali porta ogni anno a rimodulare la composizione del vaccino che tende a caratterizzarsi per la combinazione dei virus prevalenti nel corso della stessa stagione influenzale.
Chi deve sottoporsi al vaccino antinfluenzale?
Secondo il parere medico la vaccinazione è raccomandabile sui bambini e sui soggetti di età superiore a 65 anni, in quanto più esposti ad eventuali complicanze. Per contrastare i contagi veicolati dai virus influenzali si suggerisce preventivamente la vaccinazione nel corso della stagione autunnale. In genere la campagna vaccinale inizia ad ottobre, a partire dalla metà del mese, e si protrae fino all’inizio della stagione fredda (fine mese di dicembre).
La somministrazione del vaccino avviene attraverso iniezione intramuscolare nel braccio nel caso di soggetti dai 9 anni di età in su. Mentre per quanto riguarda i bambini più piccoli la somministrazione si effettua nella faccia antero-laterale della coscia. Non si tratta di una vaccinazione obbligatoria ma indicata a quei soggetti che non mostrano controindicazioni nei confronti del vaccino. In particolare, la vaccinazione è consigliata a quelle categorie di soggetti che risultano maggiormente a rischio di infezione.
Questo mezzo di prevenzione contro l’influenza stagionale è consigliabile principalmente agli over 65, ma raccomandata anche ai bambini non a rischio nella fascia di età 6 mesi-6 anni. La vaccinazione è poi consigliata ai soggetti affetti da condizioni patologiche che renderebbero alquanto complicato il quadro infettivo dell’influenza stagionale.
Si fa riferimento in tal caso ai soggetti colpiti da malattie di natura cronica a carico dell’apparato respiratorio, ma anche in caso di malattie che colpiscono l’apparato circolatorio come anche in caso di tumori e di malattie metaboliche.
Il vaccino antinfluenzale è indicato anche in gravidanza ovvero alle donne incinte al secondo oppure al terzo trimestre di gestazione. Tra le altre categorie per cui si raccomanda la vaccinazione si segnalano anche coloro che lavorano nelle forze di polizia. Il vaccino è consigliato poi ai vigili del fuoco ed a coloro che lavorano a stretto contatto con animali che possono veicolare focus virali non umani di natura influenzale.
Il vaccino antinfluenzale ha effetti collaterali?
Anche se si tratta di un vaccino sicuro, prima di sottoporsi a somministrazione sarebbe opportuno eseguire i relativi controlli. Come ogni vaccino anche nel caso di quello antinfluenzale non sono da escludere eventuali effetti collaterali. Tra i possibili effetti collaterali che si possono manifestare dopo l’iniezione si segnalano le consuete reazioni nella sede della somministrazione quali: arrossamento, dolore e gonfiore. In molti casi la vaccinazione provoca anche altre manifestazioni tipiche quali: febbre, cefalea, ma anche dolori muscolari oppure di natura articolare.
In alcuni casi, anche se si tratta di circostanze alquanto sporadiche, si possono palesare altri effetti collaterali di natura più grave come nel caso di: reazioni allergiche gravi; trombocitopenia (indotta anche dal vaccino anti Covid); parestesie; nevralgie; disordini di tipo neurologico. Ma si tratta di una casistica alquanto bassa che deve ancora essere accertata con dei dati scientifici confermativi, in grado di avvalorare la correlazione tra il vaccino e l’insorgenza di complicanze e di eventuali effetti indesiderati.
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