Numero Unico 112: approfondimento per un uso corretto
Numero Unico per le emergenze 112
La sostituzione dei vecchi numeri di emergenza con il Numero Unico Europeo per le emergenze 112, che identifica il numero dell’ambulanza, ha permesso di semplificare le situazioni critiche. Se in passato si aveva a disposizione un ventaglio di numeri per il pronto intervento quali 112, 113, 115 e 118, adesso si può tempestivamente inoltrare la chiamata ad un unico servizio di emergenza, che opera a livello territoriale. Per rendere più efficace la risposta e l’inoltro della richiesta d’aiuto, si è istituito il numero dell’ambulanza 112.

Una rivoluzione nazionale che si è diffusa gradualmente su tutto il territorio, dopo la sperimentazione avviata dalla Regione Lombardia, che nell’arco di quattro anni tra il 2010 ed il 2014 ha deciso di unificare i numeri di emergenza. In seguito su tutto il territorio nazionale si è provveduto ad avviare il passaggio verso l’introduzione del Numero Unico 112, partendo dalla provincia di Roma per poi precedere con Cuneo, tutto il Lazio, il Trentino Alto Adige, la Liguria, il resto del Piemonte e la Valle d’Aosta. Le ultime Regioni italiane che hanno attivato il Numero Unico Europeo nel 2018 sono state: Umbria, Emilia Romagna, Marche, Sicilia.
Ad oggi comunque sul territorio nazionale restano ancora operativi i vecchi numeri di emergenza con le chiamate in entrata, che vengono direttamente inoltrate verso la centrale operativa che fa capo al 112. In questo modo il NUE svolge un primo lavoro di filtraggio delle chiamate, che in seguito vengono indirizzate al servizio di competenza.
Numero Unico 112: i motivi che hanno portato all’unificazione a livello nazionale
L’unificazione del Numero Unico di emergenza è un passaggio reso necessario dall’allineamento con le normative europee: in molti stati membri dopo una fase di sperimentazione è stato approvato il passaggio al NUE, che ha dimostrato con dati alla mano che garantisce una gestione più efficiente del servizio di emergenza di tipo territoriale.
Nella pratica questa iniziativa ha permesso di adottare un’amministrazione integrata dei casi di rischio, relativi all’incolumità del singolo cittadino ma anche della collettività permettendo la mobilitazione sinergica dell’intera rete, attivando contemporaneamente: ambulanza, forze dell’ordine e vigili del fuoco.
Dal punto di vista pratico tra i vantaggi introdotti dall’unificazione del servizio di emergenza territoriale si deve segnalare il filtraggio di circa il 60% delle chiamate, che permette così di smistare le chiamate non adeguate, inoltrando correttamente le richieste verso i servizi necessari e riducendo i tempi di attesa.
Tra i punti di forza del NUE vi è infatti il sistema di smistamento delle chiamate: il compito degli operatori è quello di localizzare l’utente e di individuare la sua eventuale richiesta d’aiuto, e di orientare le chiamate ad ogni ente competente per far intervenire all’occorrenza: carabinieri, vigili del fuoco, emergenza sanitaria.
L’unificazione di un solo numero di emergenza nazionale ha poi agevolato la geo-localizzazione delle chiamate in entrata, consentendo una risposta tempestiva per favorire un intervento rapido sul posto.
Un altro vantaggio da non trascurare, esaminando il sistema di emergenza sanitaria consiste nell’applicazione di un servizio multilingue per adeguarsi alle indicazioni della normativa europea. In pratica nella centrale del NUE vi è del personale capace di poter utilizzare 14 lingue comunitarie.
Come funziona il sistema nazionale di emergenza sanitaria
Il sistema dell’emergenza sanitaria a livello territoriale è un reticolato che si snoda in diversi enti competenti, a partire dal cosiddetto sistema di allarme sanitario, che ha un proprio numero. Questo organismo è collegato direttamente alle centrali operative per gestire al meglio le richieste di emergenza, ed i casi di urgenza. Ogni singola centrale operativa assicura il coordinamento degli interventi a livello territoriale, assicurando una risposta ospedaliera attiva H24.
Invece il sistema territoriale di soccorso mette a disposizione sul territorio i mezzi di soccorso, tra cui l’ambulanza di base e di trasporto, ma anche quelle per il soccorso avanzato, garantendo inoltre l’operatività del centro mobile di rianimazione e dell’eliambulanze. Mentre la rete di servizi e presidi prevede l’allestimento di punti di primo intervento su specifiche aree, che richiedono la presenza in massa di persone come nel caso di eventi pubblici e di manifestazioni.
Fanno poi parte delle maglie del sistema nazionale di emergenza sanitaria anche i vari Pronto Soccorso Ospedalieri che oltre a fornire le prestazioni e gli interventi in presenza di problemi clinici dei singoli pazienti, forniscono anche delle prestazioni ad hoc grazie al coordinamento della centrale operativa.
Invece di cosa si occupano i DEA, ossia i dipartimenti di emergenza-urgenza accettazione? Con questa sigla si fa riferimento ad un insieme di unità operative, che impiega una condotta comune con lo scopo di garantire una rapida risposta capace di soddisfare le esigenze della gente.
Ecco una piccola guida su come comportarsi quando:
Quando chiamare il numero ambulanza 112?
La raccomandazione è di rivolgersi a questo numero in quelle circostanze in cui sussiste un concreto rischio per la vita di un individuo, o quando l’incolumità di uno o più soggetti è in pericolo per fattori diversi quali: incidenti di varia natura; malori improvvisi; infortuni; traumi; avvelenamenti ed altre situazioni di gravità.
Cosa fare dopo aver composto il numero 112?
Anche se le circostanze che portano ad inoltrare la propria richiesta di aiuto sono allarmanti, è opportuno sempre mantenere la calma e rispondere in modo adeguato alle domande dell’operatore.
Nel corso della chiamata al numero ambulanza è necessario fornire non solo un recapito telefonico, ma anche spiegare cosa è accaduto e dove si è verificata l’emergenza, comunicando adeguatamente il luogo e le persone coinvolte. Nel corso della chiamata è importante anche segnalare le condizioni di salute del soggetto coinvolto nell’emergenza, comunicando se è cosciente, respira e se risente di sintomi preoccupanti, senza sorvolare su: età, eventuali patologie del soggetto e gravidanza.
Quando non chiamare al Numero Unico Europeo 112
Anche se il centralino del numero ambulanza 112 filtra le richieste di soccorso, dopo aver risposto ad ogni chiamata in entrata, è bene tenere a mente che ci sono delle circostanze, che non riguardano il sistema nazionale di emergenza sanitaria.
Nello specifico si fa riferimento alla richiesta di servizi che non sono urgenti come nel caso di trasferimenti tra diverse strutture ospedaliere, oppure in caso di ricoveri programmati o di dimissioni ospedaliere. Tra gli altri casi che non richiedono l’intervento del 112 ci sono anche le richieste di consulenze mediche specialistiche, o se si è alla ricerca di informazioni nell’ambito della consulenza di tipo socio-sanitario.