20° settimana di gravidanza
Benvenuta nella 20° settimana di gravidanza
Giunte a metà della dolce attesa, nella 20° settimana di gravidanza, le future mamme intrecciano una speciale interconnessione con il proprio bambino. In questa fase della gestazione, i movimenti dentro il grembo sono più frequenti e facilmente percepibili. Inoltre il piccolo è sempre più ricettivo e così risponde agli stimoli provenienti dall’esterno del pancione, e soprattutto a quelli trasmessi dalla madre.
- In questa fase della gestazione come cresce il bambino
- In te futura mamma, cosa sta cambiando
- Quali sono i sintomi tipici della 20° settimana di gravidanza
- Alimentazione: 20° settimana di gravidanza
- Caro futuro papà, abbiamo qualche dritta anche per te!

Oltre a scoprire la sua crescita attraverso l’ecografia morfologica, che viene pianificata attorno a questo stadio della gestazione (più precisamente intorno alla 19° e la 23° settimana di gravidanza) si esegue il monitoraggio delle condizioni della gestante: si effettuano le analisi delle urine, un esame chimico, fisico e microscopico per valutare lo stato di salute della donna incinta.
In questa fase della gestazione come cresce il bambino
Il piccolo in questo stadio dello sviluppo è lungo mediamente 15-20 centimetri, ed il peso si aggira attorno ai 300 grammi. Malgrado le dimensioni siano ridotte, il piccolo in questo stadio presenta circa 300 ossa, ma nel corso della sua crescita si ridurranno a 206 per mezzo del processo della saldatura ossea. Invece sulla sua pelle è ancora presente un piccolo strato di lanugine: questa peluria ricopre il corpicino del piccolo fino alla sua nascita.
I più significativi sviluppi del feto, giunti a questo stadio della vita intrauterina, interessano il sistema nervoso che viene supportato dal perfezionamento delle capacità cognitive e dal potenziamento sensoriale.
Dopo le prime esperienze legate al gusto, prosegue l’affinamento dell’udito del piccolo, che dopo il suo completamento è in grado di percepire meglio i suoni esterni. Nello specifico, l’orecchio del piccolo viene attratto dalle voci più familiari, tra cui quella della mamma che riesce a riconoscere e che ha la capacità di tranquillizzarlo.
Dalla ventesima settimana di gravidanza in poi, i movimenti del piccolo sono sempre più frequenti: oltre a cambiare di continuo posizione, facendo le giravolte nel grembo materno, il piccolo continua a stendere le gambe e le braccia. La posizione raggomitolata delle gambe del feto è ormai un vecchio ricordo: il piccolo le stende energicamente, come fa con le braccia.
Ecco perché le donne incinte percepiscono spesso a partire da questo momento della dolce attesa calcetti e pugni, che diventano sempre più distinguibili.
Il dinamismo fetale in questo stadio si deve anche ad una muscolatura più forte, che sostiene i movimenti del piccolo che diventano man mano più energetici. La ventesima settimana di gravidanza è una fase centrale per lo sviluppo del cervello. Le sinapsi diventano sempre più sofisticate e frequenti, sono infatti capaci di attivare l’interconnessione delle cellule del tessuto nervoso tra di loro, in modo sempre più complesso.
Il continuo perfezionamento sinaptico è una parte essenziale per il funzionamento delle capacità cognitive, per la risposta sensoriale e l’emotività. In tale fase della gestazione, mamma e piccolo creano una stretta interconnessione, per stimolarlo a reagire agli stimoli materno si consigliano dinamiche ad hoc, quali l’ascolto di musica e la lettura di favole.
In te futura mamma, cosa sta cambiando
L’aumento del peso a questo punto della gravidanza si fa sentire, in media si assumono circa 5 kg, e come conseguenza il corpo si ritrova a sperimentare alcuni disagi. Oltre a cercare di trovare di continuo il proprio baricentro, rischiando perdite di equilibrio anche per il cedimento delle gambe, le future mamme possono anche lamentare periodicamente mal di schiena.
I movimenti delle donne incinte durante il proseguo della gestazione risultano rallentati e più faticosi, soprattutto quelli che sollecitano le gambe e la parte centrale del corpo. Il solo chinarsi o salire le scale diventa alquanto difficoltoso: si fa sempre più fatica e spesso manca il fiato.
L’aumento di volume dell’utero non solo causa dolore nella zona della schiena e sui fianchi, ma anche a livello inguinale, una problematica da imputare allo stiramento dei legamenti uterini. Inoltre le donne incinte a causa dell’aumento dell’utero si trovano a risentire di un maggiore stimolo ad urinare, ma anche di bruciori di stomaco.
Alcune donne lamentano poi in questa fase della dolce attesa una fastidiosa e ricorrente sensazione di prurito, che tende ad irradiarsi principalmente su addome e schiena. Il prurito in gravidanza è una conseguenza di una maggiore secchezza cutanea, per questo è bene fare attenzione ad idratarsi regolarmente.
Se il prurito si protrae nel tempo, diventando sempre più fastidioso, è bene sottoporsi alle analisi del sangue per appurare se le funzionalità epatiche sono regolari, visto che il prurito è un sintomo legato a delle anomalie nei valori delle transaminasi e della bilirubina.

Molte future mamme nel corso della 20° settimana di gravidanza risentono di episodi di tachicardia, dal momento che il cuore tende a battere ad un ritmo più accelerato per via di un maggiore bisogno di sangue: che viene richiesto dal feto.
Ma l’aumento dei battiti in questa fase della gestazione potrebbe anche dipendere da stress ed ansia, o da una problematica da non sottovalutare: una disfunzione della tiroide, associala alla gravidanza.
Alcune donne incinte non riescono a compensare la richiesta di ormoni tiroidei necessari per la donna e per lo sviluppo del feto. La tachicardia è una condizione che deve essere approfondita, quindi è bene chiedere un consulto medico.
Quali sono i sintomi tipici della 20° settimana di gravidanza
- Fiato corto, tachicardia;
- Mal di schiena, dolori inguinali;
- Prurito
Alimentazione: 20° settimana di gravidanza
In questa fase della gestazione, che segna la metà del percorso che porta al parto, si deve fare maggiore attenzione al peso. Infatti è importante non ingrassare troppo: un eccessivo aumento di peso potrebbe esporre a delle conseguenze durante e dopo la dolce attesa.
Anche se è naturale un graduale aumento di peso, si deve evitare di prendere troppi chili e perciò è fondamentale mangiare con consapevolezza. Una dieta sana e ben bilanciata è fondamentale per far star bene la gestante ed il piccolo. Un regime alimentare salubre ed un corretto stile di vita sono strategici per il benessere psicofisico del bambino.
Attraverso delle scelte consapevoli si può mangiare senza temere di ingrassare troppo: la strategia è quella di consumare tanti nutrienti ma non troppe calorie. Nel corso della ventesima settimana di gravidanza si raccomanda di non superare le 1800 kcal al giorno, da distribuire in 5 pasti, intervallando i pasti principali con due spuntini: uno a metà mattino ed una merenda pomeridiana.
È poi necessario inserire una quota predominante di fibre, sali minerali e vitamine. Non devono inoltre mancare le proteine, soprattutto quelle messe a disposizione dal pesce; spazio anche ai carboidrati ma da bilanciare con verdure e proteine magre. Anche i grassi devono essere consumati con parsimonia nell’arco della giornata, seguendo le indicazioni alla base della corretta dieta per le future mamme.
Non si deve poi trascurare l’idratazione: il regolare apporto idrico è essenziale durante i mesi centrali della dolce attesa, visto che la richiesta di liquidi aumenta man mano che la gestazione va avanti. È necessario in gravidanza fare scorte non solo di acqua ma anche di bevande non zuccherate e naturali, come le tisane e gli infusi a base di: camomilla, melissa, valeriana, passiflora.

Caro futuro papà, abbiamo qualche dritta anche per te!
Per non sentirsi esclusi dalla dolce attesa delle proprie compagne, i futuri papà possono chiedere di accarezzare di più la pancia e di sentire così i movimenti e le reazioni del piccolo. In tale fase della gestazione è importante creare il primo feeling con il bambino, sfruttando le sue capacità uditive.
Si suggerisce di parlare vicino al pancione e spesso, oltre a raccontargli storie. Ma il futuro papà può anche intavolare un discorso con il piccolo, rassicurandolo con un tono di voce moderato e dicendogli anche che a parlargli è il suo papà.
Articolo supervisionato da:

Specialista in Ostetricia e Ginecologia
Medico di Medicina Generale
Studio medico a Catania