Famigliare o familiare? Come si scrive?
Famigliare o familiare?
Vi domandate quale sia la grafia giusta tra famigliare o familiare? Ebbene in ogni caso non commetterete un errore, perché l’italiano scritto prevede tutte e due le ortografie, ed i relativi termini derivati. Infatti è possibile scrivere famigliare ma anche familiare, sebbene una delle due grafie sia di gran lunga più utilizzata rispetto all’altra.

Dal punto di vista grammaticale, come suggerisce la voce del vocabolario entrambe le ortografie, che si impiegano per designare l’aggettivo oppure il sostantivo che fa riferimento al nucleo parentale, sono corrette, anche se la forma famigliare è di gran lunga meno comune rispetto al lemma familiare.
Nell’uso comune dell’italiano scritto la parola familiare viene adoperata più frequentemente e la sua etimologia fa riferimento al termine latino familiarem. Mentre per quanto riguarda la forma famigliare, che si attesta come quella meno comune, la sua ortografia richiama il termine italiano famiglia, dal quale del resto deriva.
Famigliare o familiare, la doppia grafia ammessa dalla grammatica italiana
Le due forme si devono perciò considerare corrette entrambe, quindi non si deve temere di commettere un errore quando si scrive, dal momento che dal punto di vista grammaticale i due lemmi sono accettati dall’italiano. Il dualismo tra le due ortografie è comune da tempo nella storia della lingua italiana che contempla le due forme giustificandole con il riferimento ad una sfumatura etimologica differente che fa capo comunque alla stessa derivazione.
In pratica la doppia grafia che contempla come valida sia la versione famigliare sia la versione familiare è da attribuire direttamente all’esistenza di due radici simili ma diverse. Di fatto famigliare rimanda alla forma italianizzata, che richiama alla mente il termine “famiglia” (con nesso gl); invece familiare rimanda apertamente all’aggettivo latino “familiaris”, che a sua volta deriva dal sostantivo “familia”.
Appellandosi ad una fonte autorevole come l’Accademia della Crusca si può individuare una linea guida da tenere ben a mente e che suggerisce di preferire nella lingua scritta le forme che non prevedono la palatalizzazione, e che per la loro facilità di pronuncia sono più diffuse.