Nato con la camicia: perché si dice così? Cosa significa?
Nato con la camicia
L’espressione “nato con la camicia” è un modo di dire con cui si identifica una persona particolarmente fortunata, ma in realtà si tratta di un’espressione legata ad un’evenienza legata al momento della nascita. Alcuni neonati infatti durante il parto naturale, così come nel caso di un parto cesareo, possono venire al mondo dentro al sacco amniotico intatto.

Da questo evento del tutto fisiologico ha preso piede un popolare modo di dire, o detto, con cui si fa riferimento a chi viene baciato da particolari condizioni favorevoli nel corso della sua esistenza. Il detto ha infatti un’origine molto antica, tanto che è difficile rintracciarne la reale genesi, anche se si adoperava nel passato per sottolineare una differenza di classe sociale.
Di fatto nel passato le famiglie più ricche, a differenza di quelle povere, facevano indossare al neonato dopo il parto una camicia fortunata, ma in alcuni casi questo indumento caratterizzava l’abbigliamento del loro battesimo proprio per rimarcare l’appartenenza ad un ceto sociale nobile. L’appartenenza ad una famiglia benestante connotava una sorte fortunata in quanto destinata a garantire maggiori occasioni per affermarsi professionalmente e per condurre una vita agiata.
Ma a parte questa interpretazione del modo di dire “nato con la camicia”, l’espressione identifica una naturale condizione che può registrarsi alla nascita subito dopo il parto. Talvolta il sacco amniotico anche se si rompe può lasciare tracce: dei piccoli frammenti possono rimanere attaccati alla testa del bambino, e per questo è nota anche l’espressione, diffusa in alcune popolazioni, “nascere con il cappello”. Una simile eccezione identifica comunque lo stesso significato, ossia essere nati sotto una buona stella ed essere destinati a qualcosa di positivo.
Oggi si è diffusa un’abitudine ben augurante: regalare al neonato la camicina della fortuna o della felicità che non dovrebbe mancare nel corredino di un neonato da portare in ospedale. Ma di cosa si tratta? Questa leggera camicia in cotone, seta oppure in raso si dovrebbe far indossare come primo indumento al piccolo dopo la nascita, con lo scopo di augurargli i migliori auspici per il suo futuro.
In alcuni casi è tradizione di famiglia tramandare da padre a figlio il camicino che diventa un capo da custodire gelosamente perché realizzato a mano con grande cura. Si consiglia di inserire nel corredino neonatale da portare all’ospedale una camicia della fortuna.
Cosa succede in sala parto al bambino “nato con la camicia”
Le statistiche rivelano che i “nati con la camicia” tendono a registrarsi non frequentemente, si assiste in sala parto ad una simile evenienza una volta ogni 80 mila nascite. Nella maggior parte dei casi il sacco amniotico va incontro a rottura prima del parto per via della stessa rottura delle acque, quindi poco dopo l’inizio del travaglio, ma questo può verificarsi anche durante l’arrivo delle contrazioni. In questo rifugio protetto che resta integro il neonato viene al mondo in una situazione che desta stupore, si deve ribadire che non si tratta di qualcosa di pericoloso.
Quindi sono in alcuni casi si assiste in sala parto a delle nascite di neonati avvolti nel sacco amniotico, da qui l’espressione “nato con la camicia” che metaforicamente allude alla camicia portafortuna. Infatti il compito di questo involucro è proprio quello di garantire la piena protezione del feto nel corso della sua età gestazionale, ossia durante tutta la permanenza nel grembo della mamma.
Il sacco amniotico dal punto di vista strutturale è composto da due membrane essenziali, si tratta di Amnios e Corion che danno forma ad una struttura sottile ma resistente in grado di assolvere ad una funzione cruciale: garantire nel corso della gravidanza l’incolumità del nascituro.
Per quanto riguarda la composizione, le due membrane contengono: proteine, lipidi, acqua e sali minerali mentre al suo interno si trova l’ambiente del liquido amniotico, che è una sostanza preziosa che fa da casa al piccolo fino alla nascita, assicurandogli un ambiente protetto e confortevole per completare il suo sviluppo fino al parto.
Nella maggior parte dei casi il sacco amniotico si rompe nel corso della fase delle contrazioni in presenza di una forte spinta, che causa una pressione interna a carico del collo dell’utero, con conseguente rottura della membrana. Se ciò non avviene il piccolo può nascere con la camicia, espressione comune che spesso si utilizza non letteralmente ma allegoricamente per identificare che il bambino è fortunato.
Nel caso dei bambini che nascono con il sacco amniotico intatto “nati con la camicia” si registra dal punto di vista ostetrico ad un’esperienza più protetta, in quanto la nascita risulta meno traumatica perché il loro passaggio nel canale del parto avviene in modo più naturale e soft.
Questo perché la presenza del liquido nella sacca diminuisce gli effetti di pressioni ed urti nella fase di espulsione dal corpo materno. In particolare, la testa del neonato beneficia di una maggiore protezione durante il passaggio attraverso il canale del parto, avendo a disposizione anche un maggiore apporto di ossigeno.
Nati con la camicia: “gli stregoni del bene”
I bambini nati nel sacco amniotico intatto sono destinati ad un futuro promettente, ed una simile credenza ancora oggi è ritenuta vera. In passato poi si pensava che i bambini nati con la camicia fossero dotati di poteri speciali, di vere e proprie capacità divine e protetti dagli dei. Altre credenze del passato relative ad un bambino nato con la camicia ritenevano che il piccolo fosse uno stregone del bene, con un compito speciale: difendere dalle forze maligne dalle streghe sfruttando i poteri magici a loro disposizione.
Un altro luogo comune sul conto di questi bambini speciali sosteneva che venissero al mondo godendo di una maggiore protezione, e per questo rispetto agli altri, destinatari di una vita più fortunata.
Un’antica credenza che risale al 1500, e che si è diffusa specialmente nel territorio friulano, riteneva che i bambini nati con la camicia fossero delle figure detentrici di forze benefiche in grado di difendere gli altri da forze malefiche ed energie negative. Un simile evento fisiologico è considerato sin da sempre un elemento dotato di valenza protettiva e positiva, a partire dal fatto che chi nasce nell’involucro del sacco amniotico viene al mondo in circostanze che risultano vantaggiose, in quanto meno traumatiche e non stressanti.