Ricotta in gravidanza: si può mangiare?
Si può mangiare la ricotta in gravidanza?
Mangiare o non mangiare la ricotta in gravidanza?
Questo è un interrogativo che si pongono le donne in dolce attesa, in particolare alla prima esperienza. L’alimentazione è essenziale per le future mamme perché garantisce la corretta crescita del feto e risponde alle esigenze della gestante.

Nel caso dei formaggi è importante durante la gestazione informarsi sui tipi che si possono mangiare tranquillamente, e quali eliminare in quanto potrebbero esporre a potenziali infezioni.
Seguendo le indicazioni mediche è opportuno fare attenzione a quello che si mangia nei mesi della dolce attesa, per evitare conseguenze negative sul nascituro.
I dubbi relativi al consumo della ricotta sono consoni, in quanto si tratta di un latticinio, un gruppo alimentare che richiede una particolare attenzione, dal momento che i potenziali pericoli sono legati all’eventuale uso di latte non soggetto a processo di pastorizzazione.
Ricotta e gravidanza: quali caratteristiche nutrizionali presenta
Latticini e formaggi in gravidanza possono essere considerati sicuri se soggetti al processo che permette di azzerare la possibile proliferazione dei batteri. Per quanto riguarda la ricotta, si tratta di un latticino leggero dall’alta digeribilità che si può consumare durante la dolce attesa facendo attenzione al latte ed al processo di produzione.
Tra i diversi tipi disponibili nei supermercati, quella vaccina è considerata una valida scelta per il suo basso apporto di calorie e per i suoi valori nutrizionali. Dal punto di vista calorico quella vaccina presenta 130-160 kcal ogni 100 g; quella ovina ha 160 kcal, mentre le calorie salgono a 210-240 kcal per quanto riguarda quella di bufala. Invece non è consigliata in gravidanza quella di capra per la sua quota di grassi, circa 24%, per questo sarebbe opportuno evitarla o mangiarla con moderazione.
Quali sono i valori nutrizionali della ricotta di vacca?
In questo prodotto caseario si rintracciano diverse sostanze nutritive quali:
- Proteine
- Lipidi (10,90 g)
- Carboidrati per un totale di 3,50 g
- Zuccheri solubili
- Colesterolo (57 mg)
- Potassio
- Calcio 295 mg
- Sodio
- Magnesio 17 mg
- Fosforo 237 mg
- Acqua
La dose di ricotta consigliata nel periodo della gestazione è circa 70 gr. al giorno, in questo modo è possibile fare scorte di calcio, un minerale essenziale per lo sviluppo scheletrico del feto. Delle valide alternative al latticino sono offerte dal latte pastorizzato ma anche dallo yogurt, che dovrebbero essere consumati regolarmente ogni giorno.
Le donne incinte possono mangiare la ricotta?
La ricotta può essere mangiata nel corso della gravidanza facendo però attenzione ad alcuni dettagli. Questo latticino si produce facendo cuocere il siero latteo, che si separa dalla cagliata nel corso della preparazione del formaggio durante il processo di coagulazione delle proteine del latte, che avviene ad una temperatura di circa 80-90 °C.
Come suggerito dallo stesso termine, che rimanda al latino recocta, il latticino è soggetto ad una speciale lavorazione, che consiste nella sua doppia cottura del siero latteo, in seguito il composto ottenuto deve essere riposto nei tradizionali cestini forati che favoriscono la fuoriuscita del liquido in eccesso.
Per quanto riguarda apporto calorico e sapore, più o meno delicato tutto dipende dal diverso tipo di latte impiegato per la sua produzione quindi accanto a quella vaccina si trovano le varianti: ovina, caprina e mista. Anche la stessa lavorazione del latticino è soggetta a delle variabili, in base alle differenti tradizioni locali che danno forma a varie tipologie quali: fresca, salata, stagionata, affumicata e cotta al forno.
Gravidanza e toxoplasmosi: i rischi legati al consumo della ricotta
Nel corso della gestazione che rappresenta un periodo delicato per la futura mamma ed il nascituro è importante curare al meglio l’alimentazione. Nel caso dei formaggi, non tutti sono consentiti infatti ci sono alcuni prodotti della produzione casearia sconsigliati per il rischio di due temibili infezioni: la toxoplasmosi e la listeriosi.
Questi tipi di focus infettivi sono veicolati da dei batteri pericolosi in gravidanza perché espongono il feto a complicanze serie come: aborto spontaneo, morte fetale, parto prematuro. In caso di infezione le future mamme possono risentire di un fastidioso quadro di sintomi caratterizzato da manifestazioni quali: febbre, mal di testa, confusione, vertigini, rigidità del collo, convulsioni a livello muscolare.
La ricotta in gravidanza può essere mangiata assicurandosi comunque che si tratti di una produzione a base di latte pastorizzato, un dato certificato dalla dicitura UHT, perciò si devono evitare i tipi fatti in casa ossia quelle prodotte a livello artigianale, che espongono ad una possibile contaminazione da salmonellosi.
Per ragioni di sicurezza alimentare, evitando così rischi per la salute del feto e della gestante, si consigliano le ricotte industriali presenti in commercio che rappresentano un acquisto sicuro, in quanto prodotto alimentare sottoposto ad un disciplinare ad hoc, caratterizzato da dei rigidi protocolli di sicurezza.
Consigli su come consumare la ricotta nel corso della gravidanza
La ricotta in gravidanza è un alimento consigliato per il suo ricco profilo nutrizionale, ma anche perché è un alimento magro e digeribile, che si può consumare come un dolce al cucchiaio da rendere più gustoso con un po’ di zucchero oppure con del miele biologico.
Inoltre è possibile consumare il latticino spalmato sul pane oppure in abbinamento a dei salumi, ma solo quelli che si possono mangiare tranquillamente durante la gravidanza. Infatti il sapore delicato della ricotta si presta a molteplici abbinamenti, sia per le preparazioni dolci sia per quelle salate.
Sin dalla prima colazione è possibile beneficiare dei valori nutrizionali della ricotta che può essere spalmata su una fetta di pane tostato oppure integrale in abbinamento a miele, confettura o pomodorini.
A pranzo poi il latticino si abbina bene ai primi piatti per le preparazioni di paste, nei vari formati, da combinare con verdure ed ortaggi come nel caso di zucchine, melanzane, funghi. Ma vista la sua versatilità in cucina si può anche usare come base per la creazione di creme e salse, da insaporire con spezie e sapori che non creano disagio alle donne incinte; inoltre la ricotta si può usare al posto del burro per preparare ripieni, impasti e crostate.
Quali lattici e formaggi si possono consumare in gravidanza e quali evitare
La ricca categoria di formaggi e lattici include dei prodotti sicuri in gravidanza, mentre altri sono potenzialmente rischiosi per la possibile esposizione a batteri. In genere i tipi di formaggio a pasta dura sono più sicuri, mentre quelli freschi e gli erborinati andrebbero evitati in quanto sono prodotti con latte non soggetto a pastorizzazione.
Vediamo quali formaggi e latticini le gestanti possono mangiare in totale sicurezza, senza preoccuparsi di possibili rischi per il loro bambino.
- Asiago, questo formaggio può essere mangiato in gravidanza solo se stagionato, si deve invece evitare il tipo pressato in quanto è alto il rischio di esposizione batterica (listeriosi).
- Brie, questo prodotto caseario nel periodo gestazionale non si deve consumare in quanto si tratta di un formaggio erborinato, lo stesso discorso vale per i formaggi simili (Gorgonzola Camembert, Roquefort).
- Burrata, in gravidanza è consentita, perché questo formaggio fresco a pasta filata non prevede rischi relativi ad infezioni, ma è bene non esagerare in quanto è calorico.
- Crescenza, come anche lo stracchino, nel periodo gestazionale può essere consumato in quanto non comporta potenziali problemi in quanto si impiega con latte pastorizzato.
- Feta, se prodotto con latte pastorizzato, è un formaggio consentito alle donne incinte, ma si deve fare attenzione ad un dettaglio che ne certifica la sicurezza: la dicitura UHT.
- Fontina,questo è un tipo di formaggio da evitare in gravidanza in quanto si impiega per la sua produzione latte non pastorizzato.
- Galbanino, è un prodotto sicuro per mamma e nascituro, ma in quanto calorico andrebbe consumato con moderazione.
- Parmigiano, visto che si tratta di un prodotto stagionato, anche se non si impiega latte pastorizzato non espone a rischi per la sua lunga maturazione.
- Scamorza affumicata può essere consumata dalle donne incinte, solo se viene prodotta con latte pastorizzato.
- Squacquerone, questo formaggio pastorizzato può essere mangiato in gravidanza.
Questo è l’elenco dei formaggi che è possibile mangiare in gravidanza, per qualsiasi maggiore informazione o per qualche tipologia di formaggio non elencato invitiamo sempre a chiedere al proprio medico o specialista.